Salute 18 Gennaio 2022 15:36

Il “limbo” dei vaccini agli 11-12enni. Mio figlio ha (quasi) 12 anni, qual è la dose più adatta?

A Sanità Informazione le risposte di Guido Castelli Gattinara, coordinatore dell’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, su tempi, dosi e modalità di somministrazione del vaccino anti-Covid tra gli 11 e 12 anni, dal primo al secondo richiamo

Vaccino pediatrico o dose dell’età adulta? È questo il dilemma che assilla molti dei genitori che festeggiano il compleanno dei propri figli, per la precisione il dodicesimo, proprio nei mesi in cui è stata inaugurata la campagna vaccinale anti-Covid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni.

Per rispondere a questo interrogativo e per fare chiarezza su tempi, dosi e modalità di somministrazione del vaccino anti-Covid tra gli 11 e 12 anni ci siamo affidati al professore Guido Castelli Gattinara, pediatra, immunologo, infettivologo e coordinatore dell’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Se un bambino ha 11 anni e 364 giorni, oppure ha compiuto 12 anni da un giorno, quale dose risulterà più adeguata?

«Ci si comporta in funzione dell’età – risponde il professore Castelli Gattinara -. Rispettando il limite stabilito dalle linee guida nazionali e internazionali. Chi non ha compiuto dodici anni, anche se dovesse mancare un solo giorno, riceverebbe la dose pediatrica. Chi, invece, ha già spento la dodicesima candelina potrà effettuare il vaccino riservato ad adolescenti ed adulti. Come noto la differenza è nella quantità della singola dose: quella riservata ai bambini tra i 5 e gli 11 anni corrisponde ad un terzo della dose utilizzata per la popolazione adulta. Entrambe sono state approvate a seguito di specifici studi che ne hanno mostrato l’efficacia e l’assenza, se non i rarissimi casi, di effetti collaterali seri».

E se il bambino compie 12 anni tra la somministrazione della prima e della seconda dose?

«Le regole restano invariate. La prima dose (effettuata prima del compimento dei 12 anni) sarà pediatrica, la seconda (effettuata a 12 anni già compiuti) sarà come quella somministrata ad adulti ed adolescenti. Allo stesso modo, il Green pass si adeguerà in automatico all’età anagrafica».

A chi non ha ancora effettuato nemmeno la prima dose e compirà dodici anni tra pochi giorni, potremmo consigliare di attendere la data del compleanno per ricevere la dose completa in entrambe le somministrazioni?

«No. Attendere, soprattutto in questo periodo in cui i contagi sono davvero numerosi, non è la scelta giusta. Bisogna vaccinarsi ed in fretta. E ognuno riceverà la dose adeguata alla sua età, così come stabilito dalle linee guida attualmente in vigore».

Un genitore ha la facoltà di chiedere al medico di somministrare al proprio figlio una dose diversa da quella prevista?

«No. Il medico sceglie basandosi sulle raccomandazioni nazionali ed internazionali. Non può scegliere in maniera diversa e non è corretto che lo faccia. Se una madre si mostra preoccupata per la propria figlia che, seppur dodicenne, ha l’aspetto di una bambina più piccola della sua età, il risultato non cambia: ci si atterrà all’età anagrafica e non a quella apparente. Perché, lo ripeto, il rapporto rischio beneficio (decisamente a favore del beneficio) resta invariato, sia che venga somministrata la dose pediatrica, che quella completa».

Eppure, i farmaci pediatrici, dallo sciroppo all’antibiotico, si somministrano in base al peso. Perché per i vaccini non vale la medesima regola?

«Sì, è vero. I genitori sono abituati a dosare, sotto consiglio medico, i farmaci in base al peso del proprio bambino. Per le vaccinazioni non funziona allo stesso modo: da un punto di vista immunogenico non c’è alcuna differenza tra un vaccino a bassa o alta dose. Tanto che per diverse vaccinazioni, come ad esempio quella antitetanica, la dose somministrata ai bambini, ed anche ai neonati (la prima dose viene inoculata a tre mesi di vita, ndr), è più alta di quella utilizzata per il richiamo vaccinale effettuato in età adulta. E come dimostrano i dati, con efficacia e senza rilevanti effetti collaterali».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Morbillo: mappato il percorso del virus nel cervello
Per la prima volta è stata realizzata una sorta di mappa della diffusione del virus del morbillo nel cervello sulla base dei dati di un paziente colpito da una rara e letale malattia cerebrale, chiaara panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). A realizzare l'impresa sono stati i ricercatori della Mayo Clinic in uno studio pubblicato su PLOS Pathogens
Herpes zoster: l’efficacia del vaccino diminuisce nel tempo
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha valutato l'efficacia del vaccino vivo contro l'herpes zoster, che è risultata massima per i primi 12 mesi dalla vaccinazione ed è diminuita in modo sostanziale nel tempo
Covid: efficacia del vaccino sottovalutata, studio rivela «falla» in trial clinici
L'efficacia del vaccino anti-Covid potrebbe esser stata sottovalutata. A fare luce su una nuova «falla» è stato uno studio condotto da un team di scienziati del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dell’Università di Salerno
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...