Luke O’Neill del Trinity College di Dublino afferma che le persone contagiate da Omicron 5 possono soffrire di sudorazione notturna, una forma di sudorazione molto intensa che può portare a bagnare il pigiama e le lenzuola
I sintomi di Omicron 5, la variante dominante in questa ondata di contagi, sono perlopiù simili a quelli rilevati precedentemente con le altre «sorelle» di Omicron. Tuttavia, c’è un nuovo disturbo che sembra essere piuttosto comune tra i recenti e gli attuali pazienti positivi al virus Sars-CoV-2. Compare di notte, rendendo difficile dormire. Si tratta della sudorazione notturna, una forma di sudorazione molto intensa che può portare a bagnare gli indumenti e la biancheria da letto. A portarlo all’attenzione è stato Luke O’Neill del Trinity College di Dublino, intervistato da una radio irlandese.
«La malattia è leggermente diversa perché il virus è cambiato», ha detto O’Neill. «C’è una certa immunità – ovviamente con i linfociti T e così via – e quel mix di sistema immunitario e virus leggermente diversi potrebbe dare origine a una malattia leggermente diversa, stranamente i sudori notturni sono una caratteristica. Ma, cosa molto importante, se sei vaccinato e sei hai fatto il booster, non progredisce in una malattia grave. Questo è il messaggio da continuare a ricordare alle persone». BA.5 è stata scoperta per la prima volta in Sud Africa a febbraio, un mese dopo l’identificazione di BA.4 nello stesso paese. Da allora entrambe si sono diffuse in tutto il mondo e hanno suscitato preoccupazione per una recrudescenza delle infezioni da Covid.
Dai dati ancora parziali che abbiamo a disposizione la prevalenza della variante Omicron 5 è stimata già intorno al 70%, con BA.4 che invece è presente in misura minore. Nell’ultima flash survey dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in Italia il 7 giugno scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante e la sottovarianti BA.5 al 23%. «Abbiamo anche trovato due varianti di BA.2 che sono abbastanza diffuse negli Usa, il segnale della ripresa dei viaggi e della dismissione di tutte le misure di contenimento», evidenzia Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Iss.
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