Tra i soggetti con questa condizione è frequente l’uso dei farmaci al bisogno invece dell’uso regolare raccomandato. Le difficoltà di compliance possono essere superate con una formulazione semplice, come mometasone furoato spray nasale, e un’adeguata educazione dei pazienti
La rinite allergica è una patologia della mucosa nasale indotta da un’infiammazione IgE-mediata conseguente all’esposizione allergenica. Le tipiche manifestazioni cliniche sono rinorrea, starnuti, prurito e ostruzione, reversibili spontaneamente o in seguito a terapia [1].
La terapia della rinite allergica deve tenere conto della severità e durata dei sintomi, delle preferenze del paziente, dell’efficacia e dei costi dei trattamenti disponibili: è quanto raccomandano le linee guida del progetto Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA). L’approccio farmacologico prevedere una strategia di trattamento “a gradini”, con una terapia attentamente calibrata sulla gravità e durata dei sintomi, nonché sulle caratteristiche individuali del paziente [2]. Nei soggetti con malattia di grado severo, il trattamento di prima linea è a base di steroidi nasali [3], considerati i farmaci più efficaci per il trattamento della rinite allergica stagionale in adulti e bambini [4]. Per il massimo effetto, gli steroidi nasali richiedono 24-48 ore, ma possono agire sui sintomi già a partire dalle 12 ore circa [1].
Un problema che affligge la terapia medica della rinite allergica, così come avviene nel caso di altre patologie, è l’aderenza alla terapia. I dati infatti mostrano uno scostamento tra le prescrizioni dei medici e il comportamento dei pazienti, specialmente nel caso della rinite allergica da pollini [3]. Il problema riguarda in particolare le prescrizioni dei medici allergologi che prescrivono farmaci per l’intera stagione raccomandandone l’uso regolare e continuo, anche per sintomi leggeri. Tra i pazienti, invece, la tendenza è di utilizzare i farmaci solo al bisogno, in presenza di sintomi importanti [3]. Per questo motivo, il progetto ARIA contempla l’educazione del paziente tra i cardini dell’approccio terapeutico alla rinite allergica [1].
Insieme alla comunicazione, l’educazione del paziente ha un ruolo fondamentale per ottenere un adeguato livello di aderenza terapeutica e per far sì che i pazienti acquisiscano un adeguato livello di autocontrollo e di autogestione delle somministrazioni dei farmaci e dei dispositivi medici, sotto la supervisione del medico curante [1]. Sempre per perseguire l’obiettivo di una migliore aderenza, secondo le raccomandazioni ARIA il trattamento dovrebbe essere il più semplice possibile [1].
Un aiuto in questo senso viene dalla formulazione in spray nasale di mometasone furoato indicato nel trattamento della rinite allergica stagionale o perenne in adulti e bambini sopra i tre anni di età [5]. Mometasone furoato spray nasale ha dimostrato un’attività antinfiammatoria sia nelle fasi precoci sia in quelle tardive delle risposte allergiche [5]. Tale effetto è stato documentato da studi condotti con la tecnica dell’esposizione ad antigene in sede nasale, da cui è emersa, rispetto al placebo, una diminuzione dell’attività istaminica ed eosinofila e dalla riduzione rispetto ai valori base di eosinofili, neutrofili e di proteine di adesione della cellula epiteliale [5]. Da sottolineare infine che mometasone furoato spray nasale ha evidenziato, in pazienti con concomitante rinite persistente e asma intermittente, un significativo miglioramento della qualità di vita globale e dei sintomi a carico delle alte e basse vie respiratorie [2].
Bibliografia
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