Dopo la decisione di procedere solo con il prodotto J&J, il Sudafrica propone di rivendere o scambiare le dosi AstraZeneca. In Italia arriva il primo carico e la circolare del Ministero: seconda dose dopo 12 settimane
Il Sudafrica sta valutando la possibilità di rivendere o anche scambiare le proprie dosi di vaccino AstraZeneca, dopo lo stop alle somministrazioni. Una decisione dovuta ai risultati di un piccolo studio preliminare, che mostrano un’efficacia del 10% del prodotto di Oxford sulle forme moderate di variante sudafricana di Covid-19.
Della possibilità di mettere in vendita il milione e mezzo di dosi AstraZeneca ha fatto sapere il ministro della Sanità Zweli Mkhize in conferenza stampa. «Ci sono già Paesi che ci hanno chiesto di vendergli» ha specificato. Il Sudafrica ha invece deciso di optare per le dosi fornite dalla Johnson&Johnson.
Intanto, in Europa, il gruppo consultivo di esperti sull’immunizzazione (Sage) dell’Organizzazione mondiale della Sanità ha emesso nuove raccomandazioni provvisorie sul vaccino, che in parte contraddicono la decisione sudafricana. Il prodotto Oxford-AstraZeneca è raccomandato anche per gli over 65 e contro le varianti di Sars-CoV-2, avvertono da Ginevra. «Potrebbe essere somministrato a persone di 18 anni e più, senza un limite di età superiore», ha detto Alejandro Cravioto, presidente Sage. «Questo significa che le persone over 65 anni dovrebbero ricevere la vaccinazione».
In Italia, in queste ore, sono arrivate le prime dosi del vaccino AstraZeneca tramite corriere Sda. Sono 250mila, passate dall’aeroporto di Pratica di Mare in 17 mezzi refrigerati, con 135mila già consegnate a nove regioni, ultima il Piemonte. In concomitanza il Ministero della Salute ha pubblicato una circolare di aggiornamento con chiarimenti sul consenso informato, a firma di Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione.
La seconda dose del vaccino AstraZeneca «dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12esima settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima». Nel testo della circolare si spiega che il vaccino di AstraZeneca «è disponibile in flaconcini multidose contenenti 8 dosi o 10 dosi da 0,5 ml ciascuno. In Italia, al momento, sono distribuiti solo flaconcini contenenti 10 dosi – ricorda il ministero – Il flaconcino multidose non aperto deve essere conservato in frigorifero (2- 8 gradi centigradi) e non deve essere congelato. I flaconcini devono essere tenuti nell’imballaggio esterno per proteggerli dalla luce. Il flaconcino non deve essere diluito e non deve essere agitato».
In aggiunta, si avverte che la somministrazione del vaccino prevede “imprescindibilmente” la verifica dello stato di salute o presenza di patologie. Sia per la prima che per la seconda dose. «È necessaria – si legge – una verifica da parte del personale sanitario preposto alla vaccinazione in merito ad eventuali modificazioni dello stato di salute intercorse dopo la somministrazione della prima dose, ivi compresi eventuali reazioni avverse o effetti collaterali, da annotarsi nella scheda anamnestica».
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