Salute 9 Febbraio 2022 16:40

Il tampone positivo non fa più paura, la ricerca di Altamedica

Tra i giovanissimi è ormai ai minimi storici, ma è molto bassa anche tra gli adulti. Il discrimine sembra essere la minore attenzione all’informazione mainstream

Il tampone positivo non fa più paura, la ricerca di Altamedica

Appare la lineetta rossa e la reazione è nulla. La paura del tampone positivo sta svanendo, a raccontarlo uno studio curioso condotto dall’Istituto Clinico di ricerca Altamedica. Sembra che negli ultimi giorni l’approccio alla pandemia sia cambiato, influenzando come le persone reagiscono alla propria positività a Covid-19. Specialmente tra i giovani, che per ragioni naturali seguono con meno attenzione l’informazione mainstream.

La ricerca

Altamedica ha intervistato 1.040 soggetti negli scorsi cinque giorni, di tutte le età fino ai 70 anni. «La prima e più importante evidenza – spiega Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell’Istituto Clinico di Ricerca Altamedica – è che il timore di contagiarsi da Sars-CoV-2 e di ammalarsi di Covid si va progressivamente riducendo al punto da rimanere veramente poco sentito soprattutto nei più giovani, in particolare nei ragazzi per i quali è quasi del tutto assente rispetto alle ragazze della stessa età che manifestano maggiore preoccupazione. Tra i 19 e i 30 anni invece sono le femmine che non temono quasi più l’infezione, mentre una lieve preoccupazione compare nel 25% dei maschi. Fra i 31 e i 50 quasi il 70% degli uomini o non è preoccupato affatto o lo è solo lievemente. Lo stesso vale per le donne che non soffrono della pressione ansiogena della informazione».

Dai 51 ai 70 anni la percentuale degli uomini per niente o lievemente preoccupati si riduce ulteriormente superando l’80% – prosegue Giorlandino -, mentre l’atteggiamento femminile è più attento con un picco del 27% di donne molto preoccupate. Dopo i 70 anni gli uomini iniziano ad essere discretamente preoccupati, 40%, e molto preoccupati, 20%. Le donne over 70, invece, in oltre il 60% dei casi non lo sono affatto o lo sono poco. Un’ultima considerazione da fare – conclude l’esperto – è che i soggetti più preoccupati, soprattutto anziani, seguono molto i media, riferendosi alle informazioni che ricevono per modulare il loro grado di ansietà. Il dato sembra confermarsi a seguito della risposta dei giovanissimi che non seguono i programmi e l’informazione del mainstream».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"