Salute 12 Settembre 2023 00:32

Un trapianto di cellule polmonari potrebbe «curare» la BPCO

Per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato che è possibile riparare il tessuto polmonare danneggiato nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) utilizzando le cellule polmonari degli stessi pazienti

Un trapianto di cellule polmonari potrebbe «curare» la BPCO

Per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato che è possibile riparare il tessuto polmonare danneggiato nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) utilizzando le cellule polmonari degli stessi pazienti. Lo studio clinico di fase I, presentato in occasione del congresso internazionale della European Respiratory Society, in corso a Milano, ha coinvolto in totale 17 pazienti. Dopo il trattamento sperimentale i partecipanti hanno iniziato a respirare meglio, a camminare più a lungo e ad avere una migliore qualità della vita.

Ad oggi non esiste una cura contro la BPCO

La BPCO uccide circa tre milioni di persone ogni anno in tutto il mondo. È una grave malattia respiratoria che comporta un danno progressivo al tessuto polmonare. Il tessuto interessato non può essere «riparato» con i trattamenti attuali, ma si possono alleviare solo i sintomi con i farmaci, noti come broncodilatatori, in grado di allargare le vie aeree per migliorare il flusso d’aria. Per trovare nuovi trattamenti per la BPCO, i ricercatori hanno studiato le cellule staminali, che sono in grado di differenziarsi in qualsiasi cellula del corpo, e le cellule progenitrici, che sono discendenti delle cellule staminali e possono differenziarsi solo nelle cellule che appartengono allo stesso tessuto o organo e sono normalmente utilizzati dall’organismo per riparare e sostituire il tessuto danneggiato. Tuttavia, fino ad oggi, i risultati sono stati contrastanti, in particolare per quanto riguarda le cellule staminali.

Gli scienziati hanno studiato un tipo di cellula progenitrice polmonare

Wei Zuo, docente all’Università di Tongji, Shanghai (Cina), e capo scienziato presso la Regend Therapeutics Ltd, ha studiato insieme al suo team se un tipo di cellula chiamata cellula progenitrice polmonare P63+ potrebbe essere in grado di rigenerare il tessuto polmonare danneggiato dalla BPCO. «La medicina rigenerativa basata sulle cellule staminali e progenitrici può essere la più grande, se non l’unica, speranza di curare la BPCO», ha detto Zuo al congresso. «Le cellule progenitrici P63+ sono note per la loro capacità di rigenerare i tessuti delle vie aeree, e in precedenza noi e altri scienziati abbiamo dimostrato in esperimenti su animali che possono riparare il tessuto epiteliale danneggiato negli alveoli, le minuscole sacche d’aria nei polmoni che svolgono un ruolo cruciale nello scambio di gas tra l’aria inspirata e l’afflusso di sangue ai polmoni», aggiunge.

Le cellule progenitrici sono state «moltiplicate» in laboratorio prima del trapianto

In questo primo studio clinico di fase I, i ricercatori hanno deciso di studiare l’efficacia e la sicurezza del prelievo di cellule progenitrici P63+ dai polmoni di 20 pazienti con BPCO. Le cellule sono state utilizzate per farne crescere altre milioni in laboratorio, prima di trapiantarle nuovamente nei polmoni dei pazienti. «Nel nostro studio, il 35% dei pazienti aveva una BPCO grave e il 53% una BPCO estremamente grave», spiega Zuo. «Di solito, molti pazienti con BPCO così grave muoiono abbastanza rapidamente se la malattia progredisce. Abbiamo utilizzato un minuscolo catetere contenente uno spazzolino – continua – per raccogliere le cellule progenitrici dalle vie aeree dei pazienti. Abbiamo clonato le cellule per crearne fino a mille milioni in più, e poi le abbiamo trapiantate nuovamente nei polmoni dei pazienti tramite broncoscopia per riparare il tessuto polmonare danneggiato».

Il trattamento è stato ben tollerato dai pazienti

Dei 20 pazienti, 17 sono stati trattati in questo modo e tre no e hanno costituito il gruppo di controllo. I pazienti sono stati valutati entro 24 settimane dal trattamento per valutare quanto bene tollerassero il trattamento e la sua efficacia. Dai risultati è emerso che il trattamento cellulare è stato ben tollerato da tutti i pazienti. Dopo 12 settimane, la capacità di diffusione del monossido di carbonio (DLCO), che valuta la qualità dello scambio di aria tra i polmoni e il flusso sanguigno, è aumentata nei pazienti trattati passando dal 30% prima del trattamento al 39,7%, per poi aumentare ulteriormente al 40,3% dopo 24 settimane. La distanza media percorsa in un test di camminata di sei minuti è aumentata, passando da 410 metri prima del trattamento a 447 metri alla 24esima settimana. Il punteggio medio in un test sulla qualità della vita (St George’s Respiratory Questionnaire o SGRQ) si è ridotto di sette punti, indicando un miglioramento.

Il trapianto di cellule ha migliorato la funzione polmonare nei pazienti con BPCO

In due pazienti con enfisema lieve, un tipo di danno polmonare normalmente permanente e progressivo, il trattamento ha riparato il danno. «Abbiamo scoperto che il trapianto di cellule progenitrici P63+ non solo ha migliorato la funzione polmonare dei pazienti con BPCO, ma ha anche alleviato i loro sintomi, come mancanza di respiro, perdita di capacità di esercizio e tosse persistente», evidenzia Zuo. «Ciò significa che i pazienti potrebbero vivere una vita migliore e, di solito, con un’aspettativa di vita più lunga. Se l’enfisema progredisce – continua – aumenta il rischio di morte. In questo studio, abbiamo scoperto che il trapianto di cellule progenitrici P63+ potrebbe riparare un lieve enfisema, facendo scomparire il danno polmonare. Tuttavia, non possiamo ancora riparare l’enfisema grave».

Entro 2-3 anni il trattamento potrebbe essere messo a disposizione

I ricercatori stanno pianificando uno studio di fase II, che valuterà l’efficacia del trattamento in un gruppo più ampio di pazienti. Lo studio è stato approvato dalla National Medical Products Administration (NMPA) cinese, l’equivalente cinese della Food and Drugs Administration (FDA) statunitense. Ciò significa che il trattamento non è ancora disponibile per tutti i pazienti con BPCO. «Tuttavia, con la partecipazione di più medici e pazienti alla nostra sperimentazione clinica, potremmo sviluppare il trattamento più rapidamente in modo che possa portare benefici ai pazienti prima», afferma Zuo. «Una strategia terapeutica simile è in fase di sperimentazione anche in pazienti con malattie fibrotiche polmonari letali, inclusa la fibrosi polmonare idiopatica. Testeremo l’efficacia del trattamento – prosegue – in gruppi più ampi di persone con più malattie polmonari. Speriamo di sviluppare il trattamento per uso clinico entro circa due o tre anni».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
BPCO: dopo una riacutizzazione, il rischio di eventi cardiovascolari aumenta di 34 volte nei primi 7 giorni
Lo sottolinea uno studio pubblicato dall’ European Journal of Internal Medicine al quale hanno preso parte oltre 200 mila pazienti italiani
Terapie avanzate, necessario un nuovo sistema di finanziamento pubblico
A livello globale entro il 2030 saranno trattati oltre 500.000 pazienti terapie innovative (genica, cellulare e dei tessuti) con costi che si aggirano tra 1 e 3 milioni di euro a dose. Presentata una nuova proposta di finanziamento per i farmaci di domani, in anteprima europea dal gruppo di lavoro dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) - Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, campus di Roma, insieme a LS CUBE Studio Legale
di V.A.
Sclerosi multipla: trapianto di staminali cerebrali sicuro e duraturo
Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti. È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e ideato da Angelo Vescovi dell’Università di Milano – Bicocca. I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1 sono stati pubblicati in copertina sulla rivista Cell Stem Cell
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Midollo osseo, la guerra non ferma i trapianti: 5 donazioni tra Italia, Israele e Ucraina
I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro paese nonostante le difficoltà logistiche connesse alle crisi internazionali
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...