Solo in 13 regioni su 21 si possono effettuare vaccini per irregolari, ribadisce Aodi (AMSI) e denuncia i ritardi nelle vaccinazioni nei paesi più poveri
Su 800.000 persone senza tessera sanitaria – tra immigrati, persone senza dimora o con altre forme di disagio – solo il 7% ha il Green pass. Sono le cifre fornite da Foad Aodi, presidente dell’Amsi, Associazione medici di origine straniera in Italia e dell’Unione medica euromediterranea (Umem) e Membro registro esperti della commissione Salute Globale Fnomceo, intervenuto alla presentazione del XXX Rapporto immigrazione della Caritas italiana e della Fondazione Migrantes.
Aodi, palestinese naturalizzato italiano, ha evidenziato il ritardo nelle vaccinazioni dei migranti, con grandi difficoltà di accesso per chi non è iscritto al Servizio sanitario nazionale. Lo scorso 26 agosto il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha invitato le Regioni, «considerato l’avanzamento della campagna vaccinale», a «intensificare le misure già in atto rivolte a favorire la vaccinazione di quelle categorie di persone che si trovano in particolari condizioni di disagio o che non risultano al momento censite da tessera sanitaria».
Tra le difficoltà la prima dipende dalle piattaforme di prenotazione del vaccino anti Covid: su 19 regioni e 2 province autonome solo 13 danno la possibilità, da poco, di accedere a chi non è iscritto al sistema sanitario nazionale. Ancora oggi non è possibile farlo sui siti di Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Molise, province autonome di Bolzano e Trento. In questi territori sono state organizzate modalità di vaccinazione alternative: open day, ambulatori mobili, partnership con enti del terzo settore e del privato sociale. E poi adesso bisogna risolvere il problema dei vaccinati con vaccini non riconosciuti in Europa e questo riguarda tanti sia italiani che di origine straniera che non possono avere il Green pass.
Aodi ha illustrato le ultime statistiche sulla pandemia nel mondo, sui vaccini e sul programma Covax che è in grande ritardo. Nei paesi occidentali ogni 100 persone sono disponibili circa 100 dosi, nei paesi poveri ogni 100 persone hanno circa 1,5 dosi, solo il 3% sono vaccinati in Africa, nel mondo circa il 35% vaccinati, tanti paesi africani sono sotto il 10%. Ci sono 17 vaccini nel mondo, si parla di più di 50 varianti e quelle più importanti sono circa 18, tra cui quella algerina e libanese. In Tunisia la situazione è migliorata per quanto riguarda i contagi e i vaccini, invece in Libia e numerosi paesi africani persiste l’emergenza e addirittura in alcuni paesi mescolano i vaccini per motivi di carenza. Aodi ha ricordato che le cifre dei contagi tra gli immigrati sono dal 3 al 6%, segno che «non sono loro a portare il Covid né altre malattie». Tra gli irregolari si sono registrati 1,5-2% di contagi durante la pandemia «perché molti lavorano nelle case come colf o badanti».
Aodi ha citato i numeri della presenza in Italia: oltre 75.000 professionisti della sanità di origine straniera, tra cui 20.000 medici, 18 di loro sono morti a causa del Covid. Nonostante si sappia già da anni che nel 2025 mancheranno in Italia 60.000 medici, «esiste ancora l’obbligo della cittadinanza per poter partecipare ai concorsi – ha denunciato Aodi-. Questo non è da paese civile, altrove non succede».
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