«Una frontiera rivoluzionaria che già ha alzato quantità e qualità di vita»: si riferisce alla terapia immunologica Marina Chiara Garassino, Responsabile dell’Oncologia Polmonare della Fondazione IRCCS Istituto Tumori di Milano
L’immunoterapia riscuote consensi nel mondo scientifico e tra i pazienti. Questo trattamento, che sfrutta la capacità del sistema immunitario di riconoscere la malattia, è sempre più richiesto e sembrerebbe portare notevoli benefici. Esistono vari campi clinici in cui questa terapia viene applicata; fino ad oggi il campo nel quale ha ottenuto più successi è proprio quello oncologico, in particolare nell’ambito di cancri polmonari.
«L’immunoterapia ha portato aumenti consistenti della quantità di vita dei pazienti ma soprattutto della qualità», spiega ai nostri microfoni Marina Chiara Garassino, Responsabile dell’Oncologia Medica Toraco Polmonare dell’IRCCS Istituto Tumori di Milano intervistata in occasione del Festival delle Scienza Medica di Bologna.
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«Si tratta di terapie sostanzialmente ben tollerate e sicuramente sopportate meglio della chemioterapia» aggiunge. «Sicuramente siamo all’inizio di una storia perché l’immunoterapia sta cominciando solo adesso a sfoderare le sue prime armi ma attendiamo passi significativi».
L’immunoterapia nasce nei primi anni del XX secolo grazie all’intuizione geniale di Paul Ehrlich, microbiologo tedesco già ideatore della chemioterapia. Ehrlich sostenne la possibilità che alcune molecole, già presenti nell’organismo umano, potessero combattere disfunzioni organiche. Dunque, stimolare l’intervento più ‘massiccio’ delle difese immunitarie naturali poteva essere una buona difesa per il corpo soprattutto contro le cellule cancerogene.
«Una frontiera su cui si lavora da anni – prosegue la Garassino – . Con l’occasione sfatiamo il mito per cui si pensa che in Italia non si fa ricerca. La ricerca in Italia nel campo oncologico è outstanding, siamo al livello delle più importanti istituzioni americane. La ricerca nel nostro Paese è ad altissimo livello ed è connessa a livello internazionale, ne è un esempio calzante l’immunoterapia giunta in Italia a livelli estremamente soddisfacenti».