Nel corso della prima puntata è emerso come una scarsa igiene orale possa portare a un aumentato rischio di sviluppare diverse patologie, tra cui il diabete, le malattie reumatologiche, le malattie autoimmuni, le patologie cardiovascolari
Il benessere del corpo inizia dalla bocca: il cavo orale rappresenta la porta di ingresso del cibo naturalmente, e quindi anche di batteri e possibili infezioni che poi possono diffondersi in tutto il corpo. Per questo il mantenimento di una buona salute orale fa parte delle strategie di prevenzione di patologie, non solo orali, ma anche sistemiche. Sono questi i temi trattati nel corso del secondo incontro di In bocca la Salute, un nuovo format dedicato alla salute orale, realizzato da Sics (Società Italiana di Comunicazione Scientifica) e Popular Science con il contributo non condizionante di Procter&Gamble.
In questa puntata sono intervenuti Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri; Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi), Stefano Celotto, Medico di Medicina Generale e membro della Simg, la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie e Anna Maria Colao, Professore Ordinario di Endocrinologia presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Prima tappa dell’apparato digerente
La funzione principale della bocca consiste nel permettere l’ingresso degli alimenti e di effettuare una prima scomposizione del cibo, che va ridotto in pezzi molto piccoli, per evitare di affaticare gli altri organi dell’apparato digerente. “In questo processo il contenuto del cibo, batteri compresi, invade tutta la bocca, mettendo a rischio la salute orale. Una corretta prevenzione e la pulizia della bocca consente di mantenere questa fondamentale regione del corpo perfettamente funzionante”, ha osservato la Prof.ssa Colao. “Se non prestiamo attenzione alla nostra bocca andiamo incontro a una serie di problematiche, tra cui una cattiva digestione, una ridotta capacità di metabolizzare il cibo e, naturalmente, le patologie orali”.
Nel corso della prima puntata è emerso come una scarsa igiene orale possa portare a un aumentato rischio di sviluppare diverse patologie, tra cui il diabete, le malattie reumatologiche, le malattie autoimmuni, le patologie cardiovascolari. Nel nuovo incontro, il dott. Celotto ha precisato, inoltre, che esistono alcune categorie di pazienti da attenzionare, poiché maggiormente a rischio di una scarsa igiene orale e delle complicanze che ne conseguono. “In caso di patologie sistemiche e a causa dell’assunzione di particolari farmaci, per esempio, il paziente può sviluppare secchezza del cavo orale, che aumenta il rischio di infezioni”, da detto Celotto. “Sta a noi poi valutare i pazienti che probabilmente prestano meno attenzione all’igiene orale, come coloro che sperimentano un decadimento cognitivo o i soggetti con limitazioni funzionali. Tra le categorie a rischio di una cattiva igiene orale vanno inseriti anche i fumatori”.
Diabete e igiene orale
Restando sul caso del diabete, la Prof.ssa Colao ha sottolineato che parliamo del diabete di tipo II dell’adulto, quindi di un’alterazione del metabolismo degli zuccheri. “In questi pazienti lo zucchero non viene utilizzato correttamente dall’organismo e resta nella circolazione ematica, provocando una serie di danni, in particolare nel microcircolo (quindi nei vasi sanguigni più piccoli). I vasi che irrorano le strutture della bocca, quindi le gengive, il letto del dente, la lingua, la mucosa, vanno in sofferenza, provocando danni a gengive e denti e rompendo l’integrità dello smalto. I picchi di glicemia facilitano lo sviluppo di carie e infezioni”. Poiché esiste una predisposizione genetica allo sviluppo di questa condizione, i soggetti con familiari che soffrono o hanno sofferto di diabete di tipo II dovrebbero essere particolarmente attenti all’alimentazione, all’esercizio fisico e all’igiene orale.
Regole per una corretta igiene orale
Ma cosa si intende per corretta igiene orale? Esistono una serie di norme, di regole, da seguire, per garantire la salute della bocca. Cominciamo dalle basi. “Prima di tutto occorre seguire un’alimentazione corretta, limitando gli zuccheri e le sostanze acide. Poi naturalmente vanno eliminate le abitudini dannose come il fumo, che è un agente irritante per il cavo orale”, ha spiegato il Presidente Iandolo. La bocca va anche monitorata. “I cittadini dovrebbero recarsi dal dentista periodicamente, con una frequenza che varia, in base alle specifiche esigenze di ognuno, da una visita ogni due-tre mesi a una l’anno”.
Nella vita quotidiana disponiamo di diversi strumenti per prevenire un deterioramento della salute della bocca, che vanno usati correttamente. “Lo spazzolino manuale e lo spazzolino elettrico sono strumenti molto utili per rimuovere la placca iniziale che si deposita sui denti”, ha puntualizzato Iandolo, sottolineando che devono essere cambiati con frequenza e devono essere adoperati nel modo corretto, evitando l’eccessivo spazzolamento che danneggia lo smalto e le gengive.
“Altri strumenti utili sono le pastiglie rivelatrici di placca, gli scovolini interdentali, gli idropulsori dentali e il filo interdentale. Tutto questo, insieme all’uso di un dentifricio adatto alle proprie esigenze, permette di evitare l’accumulo di placca, che si trasforma in tartaro, la causa principale delle parodontiti”.
Il ruolo del farmacista e del Medico di Medicina Generale nella prevenzione
In particolare nel caso dei pazienti più fragili dal punto di vista della salute orale, come quelli citati dal dott. Celotto in precedenza, è necessaria una collaborazione tra medico di base e odontoiatra, per favorire la salute orale del paziente. Iandolo ha portato l’esempio dell’effetto di alcuni medicinali che possono favorire lo sviluppo di ostreonecrosi da farmaci, una lesione orale che coinvolge l’osso mandibolare. “Prima che il paziente assuma farmaci di questo tipo dovrebbe essere messo in contatto con l’odontoiatra per risolvere eventuali patologie odontoiatriche in modo tale da evitare un intervento durante il trattamento farmacologico”.
L’esperto ha anche precisato che il rapporto tra odontoiatra e farmacista e medico di base ad oggi è molto migliorato. I farmacisti, d’altra parte, come abbiamo già sottolineato nella prima puntata, sono le sentinelle sparse in tutto il territorio nazionale, i primi operatori sanitari con cui in genere i pazienti entrano in contatto, e proprio in virtù di questa posizione possono svolgere un ruolo critico nella prevenzione. “Di fronte a un paziente con un problema del cavo orale noi dobbiamo sicuramente offrire consigli sulle regole da seguire per una corretta igiene orale e indirizzarlo da uno specialista”, ha detto il Presidente Mandelli.
Con la Legge n. 69/2009 e il successivo Decreto Legislativo n. 153/2009 è stato introdotto il modello della “Farmacia dei servizi”, con cui viene definito il ruolo del farmacista nelle campagne di educazione sanitaria. “In osservazione di questa legge io credo sia importante portare avanti delle campagne di informazione insieme: fare prevenzione vuol dire offrire una vita migliore ai pazienti e anche contenere i costi derivati da stili di vita scorretti e trascuratezza”, ha concluso Mandelli. “ Insieme possiamo fare qualcosa di rilevante in un momento di grande difficoltà per i cittadini italiani”.