Guerriero (Cnr): «Finestre chiuse, evitare attività all’aperto e massime precauzioni per le catene di approvvigionamento». Quali cibi potrebbero essere da evitare nei prossimi giorni?
L’incendio scoppiato presso un impianto della discarica di Malagrotta non è un incidente che va preso alla leggera. I rischi per la salute ci sono e non vanno sottovalutati. Per questo, in attesa che l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) del Lazio esegua le analisi del caso e comunichi indicazioni più precise, si raccomanda di tenere le finestre chiuse, evitare l’attività sportiva all’aperto, prestare estrema attenzione agli alimenti e indossare le mascherine FFP2. A spiegarci nel dettaglio quali siano i pericoli e le migliori precauzioni da osservare per ridurre il rischio di contaminazione è Ettore Guerriero, ricercatore presso l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia)
«La combustione di rifiuti in modo incontrollato – spiega Guerriero – produce diverse sostanze tossiche, che comprendono ad esempio particolato, ossidi di azoto, microinquinanti organici, idrocarburi, policiclici aromatici e diossine. A differenza degli impianti di incenerimento, dotati di sistemi di abbattimento e camini che contribuiscono al trasporto verso l’alto delle eventuali sostanze potenzialmente tossiche, gli incendi di questo tipo generano un pennacchio molto basso, che ricade al suolo. Per questo è importante prestare attenzione alle catene di approvvigionamento alimentare».
Secondo l’esperto, sarebbero da evitare le verdure a foglia larga, dove possono depositarsi le polveri pericolose. E, almeno finché non arriveranno le stime sul livello di contaminazione del suolo da parte dell’Arpa, tra le precazioni, andrebbero evitati i prodotti appartenenti anche la famiglia delle cucurbitacee, come zucchine, zucche, cetrioli, cocomeri e meloni, in quanto sono caratterizzate da radici permeabili che trasportano le sostanze dannose all’interno del frutto. «Le zone di ricaduta – continua Guerriero – dovranno essere interdette al pascolo per i prossimi giorni. Non conosciamo ancora l’estensione dell’area potenzialmente pericolosa, che dipende da diverse variabili, come i venti, il rimescolamento dell’aria e una serie di condizioni meteo. Per avere parametri e indicazioni precise, sarà necessario attendere le valutazioni dell’agenzia preposta (ARPA Lazio), che impiegheranno un paio di giorni».
«Nel frattempo, però, non possiamo far aspettare la sicurezza della popolazione nelle circostanze», sottolinea Guerriero. «È pertanto consigliabile un livello di attenzione particolare: suggeriamo di indossare le mascherine FFP2 per evitare la respirazione di polveri e di evitare l’attività fisica all’aperto. Allo stesso tempo è importante tenere le finestre chiuse, anche se il particolato fine viene fermato relativamente poco dalle finestre, e scegliere con attenzione le verdure e i prodotti alimentari da acquistare e cucinare». Tutte precauzioni necessarie per preservare la propria salute dai potenziali effetti contaminanti di questo incendio.
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