La prevenzione comincia in tenera età: «Insegnare ai propri figli ad urinare ad intervalli regolari, assumendo una posizione comoda sul water con gambe divaricate e rilassate. Anche il pavimento pelvico deve essere in completo relax: la minzione deve avvenire per rilasciamento e non per spinta»
Salviette intime, fazzoletti di carta, biancheria intima e abiti di scorta per potersi cambiare in caso di bisogno, traverse da letto assorbenti per sentirsi a proprio agio anche se si dorme in hotel o a casa di amici, buste in plastica per riporre gli indumenti umidi o per smaltire gli accessori usati: ecco cosa non deve mai mancare nella valigia di chi soffre di incontinenza. Una lista che potrà tornare utile a non pochi vacanzieri, considerando che in Italia sono cinque milioni le persone, al di sopra dei 18 anni, che soffrono di incontinenza.
«Si tratta di un problema molto diffuso – spiega Antonella Biroli, presidente del comitato scientifico della Fondazione italiana continenza e componente del team di Rieducazione Neurologica e delle Disfunzioni autonome SC Medicina Fisica e Riabilitazione dell’ASL Città di Torino, Ospedale San Giovanni Bosco -. Un disturbo che, a differenza di quanto si possa immaginare, non risparmia nessuno, né per genere né per età, anche se, di solito, tendiamo ad associare l’incontinenza all’anziano».
Ma chi soffre di incontinenza urinaria, che sia giovane o meno giovane, non deve mai rinunciare ai suoi programmi quotidiani, viaggi compresi: «L’importante – dice l’esperta – è rispettare poche semplici regole. Prima di tutto, va ricordato che la frequenza urinaria è proporzionale all’assunzione di liquidi. Pertanto, se si deve affrontare un lungo viaggio è consigliabile ridurre le bevande, facendo attenzione però a non esagerare, rischiando una disidratazione. In estate, soprattutto quando le temperature elevate fanno aumentare la nostra sudorazione, sarà necessario bere almeno due litri di acqua durante il corso della giornata. Anche frutta e verdura contribuiscono alla nostra idratazione».
Igiene intima e indumenti adeguati, poi, sono due importanti alleati dell’incontinenza: «È preferibile indossare biancheria di fibre naturali ed utilizzare detergenti non troppo aggressivi che potrebbero impoverire le mucose. I microbi – sottolinea Biroli – potrebbero aggravare la situazione, favorendo l’insorgenza di cistiti e aumentando l’urgenza urinaria».
Sono soprattutto le donne, con un rapporto tra i due sessi di 2,7 a 1, a soffrire di incontinenza: «Il problema – commenta la presidente del comitato scientifico della Fondazione italiana continenza – affligge circa il 9-10% delle più giovani e il parto può rappresentare una delle principali cause scatenanti, così come, più avanti negli anni, la menopausa, che può rientrare tra i fattori di rischio. Le perdite possono colpire fino al 25% del gentil sesso in età adulta. Percentuale che aumenta al 50% tra le persone anziane e sfiora l’80% se si tratta di signore allettate».
Ma se la donna è più soggetta a problemi di incontinenza per una questione anatomica, il maschio non può dirsi esente dal problema: «Carcinomi della prostata, chirurgia o radio terapia – spiega la specialista – sono tra i fattori di rischio più diffusi tra gli uomini».
Nei bambini, invece, bisognerà attendere almeno il compimento del sesto anno di età per poter parlare di effettiva incontinenza: «I più piccoli – aggiunge Biroli – tendono a rimandare la minzione perché distratti dal gioco. Le femminucce, invece, possono evitare di fare la pipì a scuola, ritenendo che quei bagni non siano di loro gradimento. Eppure, educare ad una corretta minzione proprio in tenera età è proprio una delle principali armi di prevenzione per evitare una futura incontinenza. Innanzitutto, è necessario insegnare ai propri figli ad urinare ad intervalli regolari, assumendo una posizione comoda sul water con gambe divaricate e rilassate, tirando le mutandine giù fino alle caviglie. Anche il pavimento pelvico deve essere in completo relax: la minzione deve avvenire per rilasciamento e non per spinta. Tra le bambine la comparsa frequente di cistite può essere un campanello di allarme di minzione disfunzionale».
Ma niente paura: se nonostante tutti gli accorgimenti necessari l’incontinenza dovesse comunque presentarsi, è bene ricordare che di incontinenza si può guarire o, nei casi più gravi, si può almeno puntare ad un miglioramento della qualità della vita: «Esistono delle terapie di tipo conservativo-riabilitativo – spiega l’esperta -come l’educazione ad urinare correttamente, l’autocontrollo della vescica e la riabilitazione del pavimento pelvico e di tutto il sistema della continenza. Queste terapie possono essere seguite a qualsiasi età: è compito dello specialista individuare la tipologia più adeguata alla situazione del singolo paziente. Per l’incontinenza da urgenza o causata da vescica iperattiva abbiamo a disposizione anche dei farmaci efficaci; per l’incontinenza urinaria da sforzo è, invece – conclude Birolo – la chirurgia a dare degli ottimi risultati».
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