L’incontinenza urinaria interessa più di cinque milioni di cittadini in Italia ed è a loro che sarà dedicata la Giornata nazionale dell’urologia, che si terrà il il prossimo 2 luglio
L’incontinenza urinaria, definita come “una qualunque perdita di urine lamentata”, interessa più di cinque milioni di cittadini in Italia: il 20-30% delle donne e il 2-11% dei maschi in età adulta. Questa percentuale nelle donne sale al 32-64% durante la gravidanza e al 55% nella popolazione anziana di entrambe i sessi. Nonostante la diffusione del problema, solo il 43% dei pazienti affetti richiede un parere ad un professionista, confermando che questo problema era ed è ancora un tabù che si accompagna a vergogna portando all’isolamento dei soggetti affetti. Per questo, in occasione della Giornata Nazionale dell’Urologia, la Società Italiana di Urologia (Siu) lancia un appello per un cambiamento sostanziale nelle politiche attive, ben sapendo come l’incontinenza non sia solo una malattia ma potrebbe essere un sintomo di ulteriori situazioni cliniche che vanno indagate
e curate.
L’incontinenza urinaria rappresenta una grave perdita di abilità sia in termini di limitazione di
attività che di restrizione della partecipazione alla vita sociale. I costi inoltre sono importanti
sia da un punto di vista psico-sociale, per il livello di sofferenza dell’individuo e dei familiari, sia
dal punto di vista socioeconomico. “Purtroppo, dall’interazione con le associazioni dei pazienti, non si può che prendere atto – sottolinea la Siu – di come la tematica non riceva l’attenzione che dovrebbe e recentemente anche nel contesto europeo, è stato proposto dalla Società europea di Urologia il progetto An Urge to Act, che verrà presentato in Italia, proprio in concomitanza Giornata Nazionale dell’Urologia”.
“Occorre sapere come la perdita di urine non sia solo un processo fisiologico legato esclusivamente all’età e le cosiddette ‘protezioni’ non devono rappresentare la soluzione unica al problema dell’incontinenza ma il momento della transizione fra la fase diagnostica e quella terapeutica”, afferma Giuseppe Carrieri, presidente nazionale della Siu che ribadisce: la disponibilità di ambulatori e di personale dedicato, che indirizzino e seguano la paziente in ogni fase del trattamento, dai consigli sullo stile di vita (come l’alimentazione, la perdita di peso, la regolarità intestinale), alla riabilitazione del pavimento pelvico, dalla terapia farmacologica fino alla chirurgia, è fondamentale per consentire il recupero della continenza”.
È stato per questo attivato il Servizio SIU RISPONDE che fornisce risposte ai quesiti su incontinenza urinaria e le raccomandazioni degli Urologi all’interno di un decalogo, che verrà presentato, nell’occasione della giornata. Attraverso il decalogo redatto dagli urologi italiani si ribadirà come la correzione dello stile di vita (ad esempio l’eliminazione del fumo, la dieta e il mantenimento del peso forma), sia oltremodo vantaggioso per chi soffre d’incontinenza urinaria, poiché la nicotina è un noto irritante vescicale e l’obesità indebolisce il pavimento pelvico. “Grazie al servizio SIU RISPONDE, ampio spazio – dice Siu – sarà offerto alla percezione del disagio, altresì psicologico della popolazione affetta dall’incontinenza, nel momento in cui ci si accorge d’essere affetti dalla patologia, confrontandosi difatti con paure e vergogne che sono superabili anche con l’alleanza dello specialista.
Gli urologi italiani saranno disponibili attraverso questa piattaforma presente sul portale www.SIU.it per offrire ulteriori informazioni legate al tema dell’incontinenza, sapendosi alleati non solo sanitari quando propongono la presa in carico, avendo le attenzioni per gli aspetti legati all’umanizzazione delle cure e la migliore comunicazione medico/paziente. Tra le altre iniziative c’è un corso di
formazione destinato ai caregiver al fine di renderli in grado di assistere autonomamente e in maniera corretta la persona affetta e la mobilitazione sui comuni italiani con l’invito alle municipalità per una migliore gestione e maggiore disponibilità dei ‘’bagni’’ nelle città italiane, in quanto strutture di supporto indispensabili per la gestione della problematica, soprattutto negli spazi pubblici.
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