Il presidente del sindacato De Palma: «Solo alcune indennità aumenteranno e resta la precarietà». Sulla piattaforma on line già raggiunta quota 7mila firme
Una petizione su change.org per modificare il nuovo contratto del Comparto sanità, siglato il 23 febbraio da Cgil, Cisl e Uil. A lanciarla è il sindacato Nursing Up che contesta la pre-intesa siglata dai confederali che prevede un aumento medio delle retribuzioni di 85 euro al mese. «I professionisti sanitari si meritavano almeno di essere valorizzati come tali, invece in questo contratto vengono sancite delle palesi ingiustizie nel silenzio generale. Ed è per questo che abbiamo chiesto loro di esprimersi affinché si riapra la contrattazione», spiega Antonio De Palma, presidente del sindacato infermieri. Sulla piattaforma le firme sono già 7mila.
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Nel documento che accompagna la raccolta firme il sindacato ribadisce tutte le criticità: in primis contestano che l’aumento medio per gli infermieri sia di 85-90 euro a regime. «Non è vero che le indennità degli infermieri sono aumentate: solo alcune di esse potranno, forse in futuro, essere integrate dalla contrattazione integrativa», continua Di Palma. Tra gli altri punti critici il riposo continuativo di 11 ore, la precarietà di caposale, coordinatori ed esperti e l’assenza delle quattro ore di servizio retribuito da dedicare alla formazione ECM obbligatoria. Alla fine della petizione, il sindacato chiede al presidente del Consiglio dei ministri e al Comitato di settore Regioni e Sanità di impartire all’Aran direttive integrative per risolvere le criticità evidenziate, individuando anche le risorse aggiuntive necessarie, prima della sottoscrizione definitiva del nuovo contratto di lavoro della sanità.