Le raccomandazioni arrivano in un momento in cui le richieste di assistenza primaria per malattie respiratorie sono gradualmente aumentate da settembre a oggi e diversi agenti patogeni respiratori co-circolano a livelli variabili, contribuendo ad aumentare la morbilità e la mortalità. Tra le indicazioni anche il potenziamento delle campagne vaccinali e il rafforzamento di Pronto soccorso e terapie intensive
In un aggiornamento epidemiologico appena pubblicato, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) esorta gli Stati membri dell’UE/SEE a rafforzare le campagne di vaccinazione e a prepararsi all’eventuale necessità di aumentare la capacità dei reparti di emergenza e delle unità di terapia intensiva, nonché a prendere in considerazione una serie di misure di sanità pubblica per ridurre l’impatto degli agenti patogeni respiratori circolanti quest’inverno: influenza, Covid-19, virus respiratorio sinciziale. Secondo l’Ecdc, il virus SARS-CoV-2 è attualmente predominante, mentre il virus respiratorio sinciziale (RSV), l’influenza stagionale e altri virus co-circolano a livelli inferiori, ma con una tendenza in aumento.
La percentuale di infezioni respiratorie acute dovute a SARS-CoV-2 è rimasta elevata (superiore al 10%) dalla settimana 25, con una sensibile tendenza al rialzo dalla settimana 40. Nella settimana 48, l’ultima rilevata, la positività complessiva dei test nell’assistenza primaria è stata del 24% (media del 19%, dati provenienti da 14 paesi). A livello nazionale, durante questo periodo sono state osservate tendenze in aumento e in diminuzione per la positività al test SARS-CoV-2, indicando una certa variabilità fra Paesi. Oltre a SARS-CoV-2, nelle ultime settimane sono aumentate costantemente le infezioni dovute al virus respiratorio sinciziale (RSV). A livello UE/SEE, la positività complessiva dei test nell’assistenza primaria è stata dell’11% (mediana 3%, dati provenienti da 12 paesi) alla settimana 48. Nel complesso, la circolazione del RSV si è intensificata più tardi rispetto all’anno precedente e la positività è ancora inferiore alla metà del massimo raggiunto lo scorso anno. L’attività influenzale stagionale rimane a un livello basso, sebbene le valutazioni qualitative effettuate dai paesi indichino una crescente intensità dell’attività influenzale e una diffusione geografica in un certo numero di paesi. Nel complesso, la positività complessiva del test nell’assistenza primaria è stata del 4% alla settimana 48 (mediana 3%, dati provenienti da 15 paesi), con tre paesi (Estonia, Grecia, Lituania) che hanno superato il 10% di positività al test nell’assistenza primaria sentinella. Tutti e tre i tipi/sottotipi di virus dell’influenza (A(H1)pdm09, A(H3) e B) co-circolano. Non è ancora possibile determinare se questi aumenti iniziali rappresentino l’inizio della stagione influenzale 2023/24 poiché non esiste un chiaro sottotipo virale dominante, né aumenti sostenuti confermati per un numero sufficiente di settimane, segnala l’Ecdc.
Le raccomandazioni – ricorda l’Ecdc – arrivano in un momento in cui le richieste di assistenza primaria per malattie respiratorie sono gradualmente aumentate da settembre a oggi e diversi agenti patogeni respiratori co-circolano a livelli variabili, contribuendo ad aumentare la morbilità e la mortalità. “Nelle ultime settimane abbiamo riscontrato segnali di un aumento della trasmissione comunitaria di virus respiratori, tipico della stagione invernale – ricorda Andrea Ammon, direttore dell’ECDC. “Ci sono diversi passi da compiere che possono salvare vite umane ed evitare il sovraccarico dei sistemi sanitari. Questo include la vaccinazione, l’aumento della capacità ospedaliera, il rafforzamento dell’opera di sensibilizzazione alla popolazione, misure di controllo delle infezioni, test rapidi e uso di antivirali”.
La malattia grave correlata al virus SARS-CoV-2 colpisce in questo momento principalmente le persone di età pari o superiore a 65 anni; l’aumento dell’attività dell’RSV ha comportato un aumento dei ricoveri ospedalieri, in particolare tra i bambini piccoli. Sebbene attualmente bassa, si prevede che l’attività influenzale aumenterà ulteriormente durante i mesi invernali. Anche le epidemie stagionali di vari altri agenti patogeni che causano sintomi respiratori che si verificano ogni pochi anni (come Mycoplasma pneumoniae, su cui Ecdc evidenzia che date le attuali segnalazioni di rilevamenti elevati in diversi paesi dell’UE/SEE, resta importante monitorare l’insorgenza di forme di malattia atipiche e/o gravi o prove di resistenza agli antibiotici. Qualsiasi informazione di questo tipo deve essere segnalata tramite EpiPulse) contribuiscono all’aumento del numero di pazienti che si presentano alle cure primarie e secondarie.
Le raccomandazioni dell’ECDC includono: