«Tra i soggetti più deboli le complicanze sono maggiormente frequenti», sottolinea il vicesegretario nazionale della Federazione dei Medici di Medicina Generale che consiglia: «Non frequentare luoghi affollati e lavarsi accuratamente le mani in qualsiasi situazione, soprattutto – ha concluso Calabrese – ogni qual volta si entra in contatto con altre persone»
«Il vaccino antinfluenzale è l’unico strumento valido ai fini preventivi. Una carenza nella copertura vaccinale rappresenta un rischio per tutta la popolazione, soprattutto per le fasce più deboli». È questo il commento del vicesegretario nazionale FIMMG, Nicola Calabrese, alle notizie circolate negli ultimi giorni sull’insufficienza di dosi di vaccino antinfluenzale, in alcune zone d’Italia.
Il vicesegretario nazionale FIMMG non entra nel merito delle motivazioni di questa carenza: «Credo – ha sottolineato – che siano da verificare con gli organi competenti che si occupano della distribuzione e della fornitura». Ma le conseguenze sulla popolazione sono chiare. «Proprio perché il vaccino rappresenta l’unico strumento valido ai fini preventivi – ha ribadito Calabrese – non vaccinare le categorie a rischio, definite tali anche dalle linee guida e dalle direttive ministeriali, le espone ad una maggiore probabilità di contrarre il virus. Inoltre, tra i soggetti più deboli le complicanze sono maggiormente frequenti».
Minore sarà il numero di vaccinati, maggiore sarà la circolazione del virus tra la popolazione «anche nella fascia cosiddetta produttiva – ha spiegato il vicesegretario nazionale FIMMG – con conseguenze non solo sanitarie e cliniche, ma anche lavorative. Il mondo del lavoro dovrà fare i conti con molte assenze, anche in contemporanea, dovute a malattia».
Per mettersi al riparo c’è ancora tempo: il picco influenzale è previsto per la fine del prossimo mese, con alcune differenze temporali tra il nord e il sud del Paese. «Nelle Regioni settentrionali – ha spiegato Calabrese – compare in anticipo, rispetto alle altre zone d’Italia. Di solito, poco prima delle vacanze natalizie, per poi svilupparsi e raggiungere il massimo della diffusione durante le festività e subito dopo. Al sud, di norma, il picco di contagi avviene successivamente».
Pur ribadendo che il vaccino resta lo strumento di prevenzione più importante, il vicesegretario nazionale FIMMG offre alcuni consigli validi per la popolazione: «Si tratta essenzialmente di due norme igienico-sanitarie che tutti dovrebbero seguire: non frequentare luoghi affollati e lavarsi accuratamente le mani in qualsiasi situazione, soprattutto – ha concluso Calabrese – ogni qual volta si entra in contatto con altre persone».