«Vaccinazione raccomandata a persone con patologie croniche, soggetti a rischio, personale sanitario e forze dell’ordine. Da effettuare tra fine di ottobre e l’inizio di novembre». I consigli di Pierluigi Bartoletti, vicepresidente OMCeO Roma
Febbre, brividi, tosse, naso che cola, dolori muscolari e articolari, mal di gola, sono i possibili e più tipici sintomi dell’influenza stagionale. Il virus può essere contratto per via aerea, mediante il contatto con la saliva o con le secrezioni respiratorie. Ci si può infettare anche toccando superfici o oggetti contaminati con il virus, portando poi le mani alla bocca, al naso o agli occhi. Nei casi più gravi, soprattutto in soggetti maggiormente vulnerabili, può causare delle complicanze molto serie, come polmonite, encefalite, meningite o convulsioni.
E allora come mettersi al riparo? Risponde, ai microfoni di Sanità Informazione, Pierluigi Bartoletti, medico di Medicina Generale e vicepresidente dellʼOrdine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Roma e provincia.
«Anche se non ci aspettiamo virus particolari – ha spiegato Bartoletti – per la prossima influenza la vaccinazione è comunque e sempre raccomandata. Soprattutto alle persone che hanno patologie croniche, ai soggetti cosiddetti rischio, al personale sanitario ed alle forze dell’ordine».
Perché vaccinarsi contro l’influenza anche se è un vaccino non obbligatorio, ma semplicemente raccomandato?
«Perché l’influenza, in ogni caso – ha aggiunto il vicepresidente OMCeO Roma – per persone con patologie cardiologiche o immunologiche è una malattia seria, sistemica. E come tale può determinare un aumento della mortalità a causa delle complicazioni che possono subentrare. Non dimentichiamo che le complicazioni da influenza sono la terza causa di morte per malattie infettive in questo Paese».
E chi avesse paura di possibili effetti collaterali può stare tranquillo: «La vaccinazione è di anno in anno sempre più sicura – ha sottolineato Bartoletti – anche dal punto di vista della composizione farmaceutica».
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«Per vaccinarsi è sufficiente andare dal proprio medico di medicina generale», ha aggiunto il vicepresidente OMCeO Roma. Ma qual è il periodo giusto per farlo?: «Ad eccezione dello scorso anno in cui l’epidemia influenzale si è verificata un po’ in anticipo – ha risposto Bartoletti – normalmente le vaccinazioni vengono sempre un po’ posticipate dal clima. Molto dipenderà anche dal meteo: se ci aspettiamo un inverno freddo, allora sarà meglio effettuarle tra fine ottobre ed inizio novembre. Se invece il tempo sarà un po’ più mite, e il freddo arriverà verso gennaio o febbraio, allora anche le vaccinazioni potranno essere posticipate a fine novembre, inizio dicembre».
Che sia prima o dopo una cosa è certa: «È fortemente raccomandata – ha concluso Bartoletti – io mi vaccino e vaccino i miei figli tutti gli anni».