Salute 11 Gennaio 2024 14:49

Influenza: Lopalco: “Non è ‘suina’, ma un ceppo umanissimo. Il picco di casi c’è già stato”

Il professore Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, in un post Facebook, fa chiarezza sull’aggettivo “suina”, in questi giorni erroneamente associato al virus influenzale attualmente in circolazione

Influenza: Lopalco: “Non è ‘suina’, ma un ceppo umanissimo. Il picco di casi c’è già stato”

“Per colore giornalistico si sta parlando di influenza ‘suina’. Non lo è. La maggior parte dei casi sono causati dal ceppo A H1N1: umanissimo”. La precisazione è del professore Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento che, in un post Facebook, fa chiarezza sull’aggettivo ‘suina’, in questi giorni erroneamente associato al virus influenzale attualmente in circolazione. L’H1N1 “è un ceppo emerso nel 2009, anno dell’ultima pandemia influenzale che ai tempi fu battezzata ‘suina’ perché con buona probabilità partì dagli allevamenti di maiale fra Messico e stati del Sud degli Usa. Il virus contiene nel suo genoma porzioni di virus di origine suina, porzioni di origine aviaria e porzioni di origine umana. Come sempre avviene per i virus influenzali è il frutto di un rimescolamento di diversi ceppi. Ma il ceppo risultante dal rimescolamento è umano”, sottolinea il professore Lopalco.

Il picco di influenza c’è già stato

Ma questa non è l’unica precisazione che arriva dal docente di Igiene: “Chi oggi – parlando di influenza –  dice ‘il peggio deve ancora venire’ sbaglia”, aggiunge il professore. Per Lopalco “il picco di incidenza” dell’influenza 2023-2024 “si è registrato nell’ultima settimana dell’anno” appena passato. Di conseguenza, “quello che ci aspetta – spiega il docente – è la fase calante della curva. Il che significa che registreremo più o meno la seconda metà dei casi dell’intera epidemia (che non è poco, ma non è ‘il peggio’). Ovviamente potrò essere smentito dall’imprevedibile, ma le previsioni basate sull’andamento degli scorsi anni suggeriscono quanto ho detto”.

Gli Open day vaccinali sono “pezze tardive”

Il professore, poi, mette in evidenzia anche lo scarso numero di vaccinati. “Già lo scorso anno avevamo registrato una modesta adesione alla campagna vaccinale contro l’influenza. Ministero della Salute e Regioni sono entrambi colpevoli per aver sottovalutato questo aspetto e non aver messo in atto alcuna azione correttiva”, dice, sottolineando che “stagioni influenzali intense non sono una novità. E questa, in particolare, era attesa, vista la bassa intensità di circolazione dei virus influenzali durante gli anni della pandemia Covid 19. Si sarebbe dovuta avviare con buon anticipo una campagna vaccinale degna di questo nome. Le ‘pezze’ tardive come gli Open day vaccinali – conclude il professore Lopalco – non sono stati sufficienti”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...