Tra gennaio e agosto gli infortuni sul lavoro sono aumentati di oltre il 38%. Rispetto allo stesso periodo nel 2021, i decessi sono diminuiti del 12%. Il settore della sanità resta quello più colpito
Crescono le denunce di infortuni sul lavoro presentate all’Inail. Tra gennaio e agosto ne sono state registrate in totale 484.561, 677 delle quali con esito mortale. Rispetto allo stesso periodo del 2021 si tratta di un aumento pari al 38,7%. Nel contempo crescono anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 39.367 (+7,9%). Il settore più colpito è quello della sanità e dell’assistenza sociale, dove si registra un aumento pari al 141,1%. Questi sono i dati della sezione «Open data» del sito Inail, dove sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di agosto.
«Nei primi otto mesi del 2022 si registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni ‘tradizionali’), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi ‘tradizionali’) e una crescita delle malattie professionali», spiega l’Inail. L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+53,5%), seguito da Isole (+49,3%), Nord-Ovest (+46,6%), Centro (+41,4%) e Nord-Est (+22,2%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+98,6%), la Liguria (+67,2%) e il Lazio (+63,6%).
Nello scorso mese di agosto il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +36,5% nella gestione Industria e servizi (dai 299.147 casi del 2021 ai 408.465 del 2022), un -3,8% in Agricoltura (da 17.786 a 17.110) e un +81,4% nel Conto Stato (da 32.516 a 58.986). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+141,1%), nei Trasporti e magazzinaggio (+124,1%), nell’Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (+74,2%), e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+70,7%).
«Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di ‘punte occasionali’ e dei tempi di trattazione delle pratiche», scrive l’Inail. «Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia», conclude.
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