Salute 2 Marzo 2021 15:53

Inmp: nasce la prima banca dati della sanità per censire le buone pratiche

L’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) dà il via alla selezione pubblica per censire le esperienze di sanità pubblica che si sono distinte in termini di equità

L’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) creerà una banca dati della “Buona Sanità”, che riunirà in un apposito Repertorio, il ReSPES, i progetti impegnati attivamente nell’eliminazione di ogni barriera di accesso alle prestazioni e di ogni discriminazione nel diritto alla salute.

I tre obiettivi del Repertorio

Il Repertorio risponde a tre esigenze strategiche del Servizio sanitario nazionale:

  • promuovere l’adozione di obiettivi, metodi e tecniche orientati all’equità nella progettazione e nell’attuazione degli interventi di sanità pubblica
  • favorire un incremento della qualità di tali interventi, sia sul piano della riduzione delle diseguaglianze di salute, sia sul piano dell’efficacia nella prevenzione e nel contrasto dei fattori di rischio
  • indirizzare le risorse disponibili per il finanziamento di interventi di salute pubblica che abbiano buone chance di impatto positivo, evitandone la dispersione, grazie alla disponibilità di informazioni organizzate e verificate non solo sulla dimensione dell’efficacia degli interventi, ma anche su quella della loro sostenibilità e trasferibilità ad altri contesti

Una banca dati utile per ottimizzare gli investimenti in sanità

Il Repertorio sarà uno strumento utile per i decisori e finanziatori degli interventi di sanità pubblica, consentendo di indirizzare le risorse a disposizione verso modelli ed esperienze validate e con maggiore ritorno in termini di risultati, nonché a indentificare le aree di intervento più presidiate e quelle invece più bisognose di investimenti.

La collaborazione con i pazienti, i volontari e i professionisti della salute

Il Repertorio consentirà anche di condividere le esperienze segnalate con le associazioni dei pazienti, gli enti del terzo settore, le società scientifiche e le organizzazioni professionali della sanità, per costituire un positivo benchmark per lo sviluppo di servizi orientati all’equità su tutto il territorio nazionale.

Il Repertorio e la formazione professionale delle buone pratiche

Le esperienze valutate positivamente potranno essere ulteriormente valorizzate con la produzione di esperienze formative ad hoc, arricchendo così gli attuali programmi di formazione ECM rivolti agli operatori sanitari grazie al potenziale coinvolgimento attivo degli Ordini professionali e delle Società scientifiche interessati alla tematica dell’equità in sanità.

Come saranno valutati gli interventi candidati al Repertorio

Gli interventi candidati saranno valutati da un Comitato di esperti nominato dall’Inmp. La valutazione si baserà sull’approccio “evidence based”, incentrato sulle prove scientifiche di efficacia disponibili, e l’approccio della “process evaluation”, che considera la rispondenza degli interventi a criteri di qualità nelle fasi della progettazione, applicazione e valutazione e indaga l’efficacia, la sostenibilità e la trasferibilità.

Quali interventi entreranno nel Repertorio?

Gli interventi di prevenzione e promozione della salute di diversa dimensione territoriale (nazionale, regionale, provinciale, distrettuale, comunale) che presentino un significativo impatto positivo in termini di riduzione delle diseguaglianze di salute. Possono presentare domanda soggetti, italiani o stranieri, sia pubblici sia privati e, tra questi, profit e no profit.

Tutte le informazioni per candidarsi

L’avviso pubblico per poter candidare interventi e progetti alla valutazione è pubblicato sul sito del ReSPES,  e sul sito istituzionale dell’INMP.

Premio per una sanità equa senza discriminazioni

Al termine della valutazione saranno premiate le tre esperienze più significative, scelte da una giuria composta da personalità del mondo della salute e della società civile. Inoltre, i soggetti attuatori di interventi che siano stati valutati positivamente confluiranno in una short list e potranno essere coinvolti nella co-progettazione e nella realizzazione di interventi di sanità pubblica finanziati da INMP.

Mirisola (Dir. Gen. INMP): «Creare anagrafe della “buona sanità»

«L’obiettivo è mettere a disposizione delle istituzioni nazionali e locali, ma anche del mondo della sanità, dei ricercatori e dell’opinione pubblica in generale, una vera e propria anagrafe della “buona sanità” – spiega Concetta Mirisola, Direttore Generale INMP -. Raccogliere e valutare gli interventi consente di individuare le eccellenze, di raccontarle e di renderle protagoniste di future attività di progettazione. Si tratta di un progetto piccolo, che ha però l’ambizione di incidere – precisa il direttore – a medio-lungo termine, sul processo della spesa pubblica in sanità, attraverso progettazioni di qualità e con impatti positivi dimostrati. L’obiettivo è costruire reti di eccellenza per tutelare la salute di tutti, con un buon uso dei soldi della collettività» conclude Concetta Mirisola.

Costanzo (Dir. San. INMP): «ReSPES  volano virtuoso per l’efficienza della programmazione pubblica in sanità»

«Una piattaforma online per proporre a valutazione gli interventi e i progetti di sanità pubblica e l’autonomia e l’autorevolezza del Comitato di 13 esperti valutatori sono i due elementi caratterizzanti del ReSPES – evidenzia Gianfranco Costanzo Direttore Sanitario INMP e Responsabile del progetto ReSPES -. La valutazione secondo la metodologia EST (efficacia, sostenibilità e trasferibilità) costituisce un valore aggiunto in termini di verifica della capacità di progettare e di realizzare azioni complesse in sanità pubblica, contribuendo a riqualificarne la spesa. Nel medio-lungo periodo permette di selezionare e puntare sugli interventi con migliori possibilità di successo, sia in termini di raggiungimento dei risultati sia in termini di coerenza con il contesto in cui promettono di intervenire. Il ReSPES – continua – ha pertanto l’ambizione di rappresentare un volano virtuoso che stimola sempre di più l’efficienza della programmazione pubblica in sanità».

«Senza ovviamente voler intervenire e interferire con procedure e regole esistenti, – prosegue – l’obiettivo è quello di giungere, in una seconda fase del progetto, a mettere in piedi un processo virtuoso grazie al quale i futuri interventi in sanità pubblica potranno avvalersi, già nella fase di “progettazione” di una valutazione di solidità, sotto i profili dell’efficacia, della sostenibilità e della trasferibilità» conclude il Direttore Sanitario INMP.

 

 

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