Il ginecologo: «Stiamo testando il dichiositolo, in grado di riequilibrare il testosterone sia negli uomini che nelle donne. Puntiamo ad una medicina personalizzata»
Chi è interessato all’area ginecologica, compiendo le opportune ricerche tra pubblicazioni scientifiche e siti accreditati, scoprirà che il ginecologo Vittorio Unfer non solo è stato riconfermato tra i principali esperti mondiali di studi sull’inositolo e la policistosi ovarica, ma è salito nel ranking della classifica per le sue ultime prestigiose pubblicazioni. Expertscape, l’organizzazione internazionale che aiuta la popolazione ad individuare i migliori specialisti delle varie discipline mediche, ha attributo al dottor Unfer il primo posto in classica per gli studi fatti sull’inositolo nella pratica clinica ginecologica.
«Sono oltre 15 anni che, con il mio team di 15 scienziati, mi dedico allo studio dell’inositolo – racconta il ginecologo a Sanità Informazione -. In particolare, abbiamo scoperto che il myo-inositolo è efficace nella cura dell’ovaio policistico nel 70% dei casi».
I risultati ottenuti con la sua approfondita ricerca sugli effetti benefici della molecola di myo-inositolo sulla funzione ovarica e sui parametri metabolici hanno consentito l’utilizzo del trattamento con il myo-inositolo, per le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, in più di 40 Paesi.
«Ad oggi sono oltre 50 le ricerche che abbiamo pubblicato sull’argomento, sulle più prestigiose riviste internazionali. Studi che ci hanno permesso di scoprire molte cose sull’inositolo, tanto che oggi sappiamo che si tratta di una molecola primordiale. Ovviamente indurre l’ovulazione in 7 pazienti su 10 non significa guarirle, poiché la policistosi ovarica deriva da una predisposizione genetica, ma permettere a queste donne di essere fertili nel momento in cui effettuano la cura. Trattamento dal quale è possibile trarre ottimi risultati anche in soli due mesi di somministrazione».
I successi ottenuti attraverso il myo-inositolo potrebbero rappresentare anche una nuova speranza “alternativa” alla Pma (procreazione medicalmente assistita). «Non è la soluzione, ma certamente una soluzione nei casi in cui l’infertilità sia causata da un’anovulazione. Ovviamente, anche l’età della coppia sarà un fattore decisivo affinché si decida di optare o meno per questo trattamento. Nelle donne oltre i quarant’anni, di solito, è consigliabile intervenire in modo immediato, ricorrendo direttamente alle tecniche di Pma».
Vittorio Unfer, autore di oltre 100 pubblicazioni su riviste internazionali, più di 90 pubblicazioni su riviste nazionali, oltre 10 monografie ed edizioni curate, più di 100 abstract su periodici nazionali ed internazionali, punta dunque ad una medicina di genere e personalizzata.
«Attualmente – racconta – stiamo studiando il dichiositolo, una molecola che pur essendo quasi gemella del miositolo, ha un comportamento completamente diverso. Abbiamo scoperto essere in grado di riequilibrare il testosterone sia nel genere maschile che femminile. Gli effetti possono, ovviamente, essere tarati attraverso la quantità somministrata e la durata del trattamento. Non si tratta, dunque, solo di una medicina che tiene conto del genere del paziente, maschio o femmina, ma anche della sua condizione individuale (età, peso corporeo, situazione fisiopatologica), così da ottenere una terapia sempre più precisa ed efficace».
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