Cosa c’è dietro al boom inarrestabile e miliardario degli integratori alimentari? «Con uno stile di vita corretto ed un’alimentazione varia e completa non c’è nessun motivo di usare integratori di cui non abbiamo prove di efficacia, meglio spendere quei soldi in attività fisica e prevenzione» dichiara Mugelli
Prevengono le malattie, fanno crescere i capelli, perdere peso, e migliorano l’attività sessuale. Esistono integratori per dormire, concentrarsi o ricaricarsi. Insomma, in commercio ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le esigenze e siamo convinti che queste pillole “magiche” possano mantenerci giovani e in forma. Ma è davvero così? Non proprio.
Abbiamo approfondito l’argomento con il Presidente della Sif (Società Italiana Farmacologia) Alessandro Mugelli: il professore ritiene che la buona salute si costruisca a tavola seguendo «un’alimentazione varia, sana ed equilibrata e che gli integratori servono solo quando aumenta il fabbisogno – in alcune fasi della vita – o c’è una carenza».
Presidente, negli ultimi anni c’è stato un boom di vendite di integratori alimentari in Italia: quali sono, secondo lei, le motivazioni?
«Le ragioni del boom sono tante, parliamo di un fenomeno mondiale. È un business estremamene redditizio e attraente per le aziende: solo negli Stati Uniti, la patria degli integratori, il mercato vale oggi circa 30 miliardi di dollari e ci si aspetta che cresca ancora. L’Italia non è da meno; un’indagine del Centro Studi FederSalus fotografa un settore solido e in costante crescita,rilevando un giro d’affari nazionale di quasi 3 miliardi di euro nei canali farmacia e grande distribuzione». In realtà, seguendo la nostra dieta mediterranea, ricca di fibre, frutta e verdura e uno stile di vita corretto non c’è nessun motivo di usare integratori di cui non abbiamo, tra l’altro, prove di efficacia. Meglio spendere quei soldi in attività fisica e prevenzione, facendo una vita meno sedentaria e mangiando più sano: sicuramente otterremo risultati importanti. Gli integratori possono essere utilizzati come supporto, dopo un periodo di malattia o convalescenza, in quelle situazioni in cui il medico ritiene che ci sia bisogno di un’integrazione alimentare, nella dieta di un atleta o in situazioni di grande stress. In gravidanza, ad esempio, l’integrazione di acido folico è necessaria per proteggere mamma e nascituro. Allo stesso modo, se c’è un’anemia per carenza di ferro, assumere integratori per bocca è il primo passo per ristabilire i livelli corretti ma ricordiamoci anche di mangiare verdura verde, carne rossa e legumi».
LEGGI ANCHE: LA CARNE FA MALE? ECCO LE FAKE NEWS PIÙ DIFFUSE SECONDO “CARNI SOSTENIBILI”
Come si spiega, allora, questa enorme richiesta da parte delle persone?
«Parliamo di prodotti facilmente disponibili: non serve la ricetta medica o la prescrizione, seguono un percorso diverso e molto semplificato rispetto ai farmaci per i quali sono necessari studi clinici a comprovarne l’efficacia. Inoltre, sull’errata convinzione degli integratori come “panacea” che risolve tanti problemi spinge la “pubblicità ingannevole” che diffonde informazioni false e parziali. Ad esempio, recenti studi hanno dimostrato che non esistono minerali o supplementi, ad esempio gli omega3, in grado di prevenire eventi cardiovascolari. Noi della Sif abbiamo stipulato un accordo con Cittadinanzattiva per fornire informazioni sull’uso corretto dei farmaci e sulla salute in generale. Cerchiamo di far capire al cittadino che il diritto alla salute è anche un dovere. Bene la prevenzione, ma quella vera non significa prendere integratori. Anche il medico o il farmacista devono attenersi alle evidenze scientifiche e questo non sempre avviene, essendoci un mercato così importante, spinto dalla pubblicità, che favorisce convinzioni errate e questi enormi numeri».
LEGGI ANCHE: VITAMINE, ECCO LA MINI-ENCICLOPEDIA DALLA “A” ALLA “K DEL BAMBINO GESÙ
Nella peggiore delle ipotesi, non sono efficaci, ma sicuramente non fanno male
«Sono prodotti sicuri, commercializzati solo dopo la notifica al Ministero della salute e controllati. I rischi sono legati ad una quantità eccessiva o sbagliata, ma in realtà non è documentata neanche questa grande efficacia. Ripeto, sarebbe meglio avere un’alimentazione sana e varia e non ricorrere all’uso di questi prodotti. In America, proprio di recente, si è visto che alcuni supplementi dietetici per perdere peso e integratori che vantavano potenziamento dell’attività sessuale contenevano sostanze farmacologicamente attive. In Italia siamo sicuri che la qualità sia molto buona e il rischio è basso, ma anche qui, in passato, abbiamo trovato qualche integratore con componenti che non avrebbero dovuto esserci. I consigli sono: diffidare di integratori che danno reazioni avverse, riferire e segnalare queste reazioni, non comprare questi prodotti online; meglio in farmacia o parafarmacia, sono garanzie ulteriori e la filiera è più controllata».