Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin parla in occasione dell’approvazione alla Camera della nuova Legge sull’obbligo vaccinale
«Sono molto soddisfatta dell’esito del Decreto». Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin commenta così, subito dopo la votazione finale della Camera dei Deputati, la conversione in Legge del Decreto vaccini, fortemente voluto dal Ministro nel tentativo di riportare a percentuali più sicure per la salute pubblica le coperture vaccinali. «È come se avessimo usato uno scudo protettivo per i nostri figli contro delle malattie molto gravi che ancora persistono e sono tra noi. Abbiamo messo in sicurezza questa e le prossime generazioni». E ai No vax, che al momento dell’approvazione stavano manifestando proprio in Piazza Monte Citorio, il Ministro lancia un messaggio: «Non c’è nessun tipo di rischio per i bambini. I vaccini sono sicuri, sono il farmaco più testato e validato al mondo. Lo stato e il Sistema Sanitario Nazionale non autorizzerebbero mai misure che possano mettere a rischio la salute dei minori. Anzi, con questo provvedimento stiamo facendo l’esatto contrario: vogliamo garantire la salute di tutti, anche dei bambini che non possono essere vaccinati. Tutti hanno il diritto a vivere in una società sicura. I vaccini – continua il Ministro – negli ultimi 200 anni hanno salvato milioni di vite e sono l’arma numero uno che abbiamo per tutelare la nostra salute».
Ma in concreto ora cosa dovranno fare genitori e scuole? «Il Decreto – risponde il Ministro – per quest’anno di transizione prevede una prima fase in cui è possibile presentare una certificazione relativa ai vaccini effettuati entro il 31 ottobre, mentre la documentazione in forma originale è da far pervenire entro il 10 marzo. Quindi c’è tutto il tempo per mettersi in regola, anche dal punto di vista burocratico. Abbiamo lavorato insieme al Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli proprio per mettere insieme tutti i tasselli che ci permetteranno di applicare questa normativa in maniera facile».
Fondamentale il ruolo affidato dalle Legge alla scuola, «uno strumento straordinario per la gestione di situazione importanti di salute pubblica e per l’imponente campagna di informazione che sarà rivolta alle famiglie, anche grazie al coinvolgimento di pediatri e medici di medicina generale». Infine, il Ministro sottolinea il ruolo essenziale che dovrà essere ricoperto dagli operatori sanitari: «La loro formazione e il loro continuo aggiornamento sarà fondamentale per vincere questa battaglia culturale».