Il segretario nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Silvestro Scotti ha commentato i dati diffusi dal Ministero della Salute riguardo le coperture a 24 mesi dei vaccini contro la polio e il morbillo
«Bisogna iniziare a dire con chiarezza che in questo Paese in fondo l’obbligo vaccinale non c’è mai stato», a dirlo il segretario nazionale della FIMMG, Silvestro Scotti in merito ai dati sulle coperture vaccinali 2018, diffusi dal Ministero della Salute.
Secondo quanto riportato da Ministero, nella maggior parte delle Regioni la copertura a 24 mesi contro la polio ha superato la soglia minima raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pari al 95%. Non è così invece per la vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia che in tutte le fasce d’età, anche se mostra un trend in aumento, non raggiunge la copertura vaccinale minima per la cosiddetta l’immunità di gregge.
«È evidente che c’è un trend in crescita e questo sostanzialmente fa piacere, – spiega Scotti, interpellato a margine della conferenza stampa di lancio della campagna di sensibilizzazione contro le aggressioni agli operatori sanitari “Non sono un bersaglio” – perché mi dà l’idea che il ragionamento sull’obbligo sia stato un ragionamento più di discussione sui vaccini che in qualche modo ha circoscritto quella che è la dinamica dei no vax. Ha permesso a molti altri soggetti che non prendevano di fatto una decisione o una posizione su questo tema, invece di doverlo affrontare e quindi sottoporsi alle vaccinazioni».
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Nuovi dati sono arrivati anche dall’ultimo Rapporto della sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia, curato dal Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. Nel periodo compreso fra il 1 gennaio e il 30 giugno 2019, sono stati riportati 1334 casi di morbillo in Italia, di cui 214 nel mese di giugno. Tranne la Basilicata, tutte le Regioni, con il Lazio in testa, hanno segnalato casi di morbillo. L’incidenza nazionale è pari a 44,1 casi per milione di abitanti, mentre l’età mediana è di 30 anni. L’87% dei casi non era vaccinato al momento del contagio. Il 31% dei casi ha manifestato complicanze. Sono stati segnalati 80 casi tra operatori sanitari e 36 tra operatori scolastici.
«L’obbligo ha avuto effetto credo solo negli ultimi due mesi dell’ultimo anno scolastico – continua il segretario FIMMG -. Mentre precedentemente non c’era nessuna sanzione, perché era stato prorogato in attesa di dinamiche organizzative. Se esisterà l’obbligo lo vedremo veramente al prossimo anno scolastico qualora non ci siano nuovi interventi legislativi».
«È chiaro che non abbiamo raggiunto l’obiettivo, io continuo a dire che rischiamo, in una realtà che ormai elimina i confini tra le nazioni, che tra poco qualche nazione ci chieda per accedere al proprio paese non più il passaporto ma il tesserino delle vaccinazioni. Qualcuna lo sta già facendo e se non siamo a posto non ci faranno entrare».