Nando Minnella, capo della segreteria tecnica del Ministro Lorenzin, lancia l’allarme: «La dipendenza da web è un problema intergenerazionale». Il Preside della Facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata Schillaci: «Non possiamo fare a meno dei cellulari, ma usiamoli con intelligenza»
La dipendenza da web è una patologia. Controllare continuamente mail e notifiche a qualunque orario del giorno e della notte, passare ore a spiare porzioni di vita degli altri sui social o sentirsi persi e indifesi quando si dimentica a casa il cellulare sono tutti sintomi di una vera e propria malattia. Si chiama Internet Addiction Disorder e identifica, appunto, quella dipendenza da Internet di cui, chi più chi meno, soffriamo tutti.
A margine della presentazione dello #SconnessiDay presso il Ministero della Salute, un’iniziativa promossa da Consulcesi Club che, proprio per far fronte alla deriva dell’utilizzo del web propone un corso di formazione ECM su I.A.D. e cyberbullismo, il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Nando Minnella commenta la dipendenza e presenta le iniziative che il Ministero della Salute sta portando avanti su questo tema.
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«Il web e i social network, se usati bene, sono ottimi strumenti che ci consentono di conoscere e anche di affrontare meglio la vita. Ma il problema è proprio l’utilizzo che ne facciamo. Vedo che i ragazzi oggi sono molto più curiosi rispetto alle generazioni precedenti, anche grazie a Internet e al web, secondo me. Nel momento in cui si ha una curiosità si può infatti subito soddisfarla. Certo, in qualche modo riduce la fatica del cercare, visto che una volta si utilizzavano le enciclopedie mentre adesso basta digitare su una tastiera o su un telefonino. Dobbiamo però superare il problema dell’iperconnessione che oggi verifichiamo. Un problema intergenerazionale – specifica il dottor Minnella -, che riguarda bambini piccolissimi, di 4-5 anni, e anche gli adulti. Il Ministero si sta adeguando perché una patologia nuova e stiamo quindi creando gli strumenti necessari. Sicuramente è fondamentale riuscire a prevenire la patologia piuttosto che curarla, e la prevenzione passa per l’educazione: per questo motivo abbiamo creato un forte legame con il Ministero dell’Istruzione. Dobbiamo riuscire a educare i giovani, ma anche gli adulti, a utilizzare in maniera intelligente Internet e i social».
Anche Orazio Schillaci, Preside della Facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata di Roma, mette in guardia dai rischi di un abuso del web: «All’università sono molto a contatto con i giovani e vedo che ormai il telefonino e Internet sono diventati elementi indispensabili della vita di tutti. Per quanto mi riguarda, qualche anno fa il mio terrore era quello di perdere il portafoglio e le chiavi di casa, mentre oggi se esco senza telefonino mi sento quasi indifeso. Il rischio è che poi si diventi dipendenti o che tutto ciò che viene visto su Internet venga preso per vero. Quindi credo che ormai non possiamo farne a meno, ma dobbiamo usarlo con intelligenza», conclude.
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