Tra Covid, influenza, vaccini e malati cronici il lavoro dei medici di famiglia quintuplica. Il presidente SIMG: «L’influenza ha superato il livello epidemico stagionale. Il picco è previsto, in anticipo, per la fine dell’anno»
Nuova ondata di Covid-19, la quarta, e picco d’influenza stagionale: con due emergenze da gestire, in contemporanea, il Sistema sanitario nazionale si troverà ad affrontare una nuova prova di resistenza. «Per la prima volta dall’esplosione della pandemia l’innalzamento delle curve epidemiche di Sars-CoV-2 e influenza stagionale potrebbero coincidere», avverte Claudio Cricelli, presidente della SIMG, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure primarie.
Un’emergenza nell’emergenza che, aggiunta al lavoro ordinario, alla gestione dei malati cronici e alle campagne vaccinali in corso, causerà un sovraccarico di lavoro per i medici di famiglia: «Stando alle previsioni aggiunge Cricelli – il nostro impegno sarà quattro-cinque volte maggiore e l’unico modo per far fronte a questa maggiorazione sarà aumentare le ore di lavoro individuali. In situazioni simili il numero di medici di medicina generale non è mai stato adeguato alle esigenze, né affiancato da personale infermieristico. Mai un euro è stato investito per supportare la nostra categoria professionale, nemmeno nei momenti più critici», puntualizza il presidente SIMG.
L’influenza stagionale attualmente in circolazione non è più grave di quelle circolate negli anni passati: «È l’elevato ed inaspettato numero di casi (in anticipo rispetto agli altri anni) a preoccupare, non la gravità dei sintomi che, almeno da quanto osservato finora, non appare peggiore delle stagioni trascorse», sottolinea il presidente SIMG.
L’influenza stagionale di quest’anno, iniziata in 42esima settimana, è immediatamente balzata sopra il livello epidemico: «Di solito, l’influenza esordisce con pochi casi, per poi crescere gradualmente – spiega Cricelli -. Attualmente, i casi stimati sono 5 ogni mille abitanti. Se la curva di crescita dovesse mantenere questo andamento, rimanendo stabilmente sopra la soglia, è presumibile che il picco, normalmente previsto tra gennaio e febbraio, si verificherà intorno alla 52esima del 2021, quindi a cavallo tra Natale e Capodanno».
A peggiorare ulteriormente la situazione, temperature gelate e altri virus, meno gravi ma altrettanto contagiosi. «Proprio in queste ore – dice Cricelli – in molte zone d’Italia le temperature sono scese sotto zero. Il cercare riparo all’interno favorisce la circolazione dei virus, non solo dell’influenza stagionale e del Covid-19, ma anche di altre tipologie, come quello sinciziale, che colpiscono ugualmente le vie respiratorie».
I vari sintomi che ne derivano sono spesso sovrapponibili e solo l’esito di un tampone può permettere un’effettiva analisi differenziale tra Covid-19 ed altre forme virali, «tanto più – aggiunge Cricelli – che la variante Delta si presenta spesso sotto forma di raffreddore, simulando i sintomi tradizionali dell’influenza e di altre malattie respiratorie. Inevitabilmente – aggiunge il medico di famiglia – all’aumentare dei casi, il sovraccarico di lavoro dei medici di medicina generale coinvolgerà, in tempi più o meno brevi, anche i pronto soccorso e i reparti di degenza ospedalieri».
Oltre a gestire tutti i pazienti affetti da Covid-19 ed altri virus, i medici devono far fronte ad una platea enorme di malati cronici che, già penalizzati da altre fasi critiche della pandemia, non possono più vedersi rimandare cura e assistenza. Ancora, devono ricevere i pazienti che attendono di essere vaccinati. «Non ci occupiamo solo della dose booster – sottolinea Cricelli – ma anche della prima, le cui richieste questa settimana sono quasi raddoppiate rispetto alla precedente». Le dosi di vaccino antinfluenzale già prenotate e in corso di consegna in tutte le Regioni sono, invece, almeno 14-15 milioni e permetteranno di coprire la popolazione over 60 e i pazienti fragili. «Considerato l’elevato numero di casi, completare quanto prima la campagna vaccinale antinfluenzale appare urgente, È bene ricordare – dice Cricelli – che il medico di medicina generale può somministrare entrambi i vaccini (contro influenza e Covid), anche se, di fatto, la doppia vaccinazione in contemporanea – conclude – avviene raramente».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato