Il prodotto J&J è efficace anche per over 60 e funziona contro la variante sudafricana, anche se al 57%. Il vaccino si basa su un adenovirus del raffreddore, basta una sola dose per immunizzare dopo 28 giorni. A inizio febbraio la richiesta all’Fda per uso di emergenza
Sono arrivati i primi risultati del vaccino sviluppato da Johnson&Johnson, buoni ma lontani dall’eccellenza dei prodotti Pfizer e Moderna. Il primo report post fase 3 mostra un’efficacia «del 66% nella prevenzione delle forme moderate e severe di Covid-19 dopo 28 giorni dalla vaccinazione». Si può poi salire «all’85% nelle forme gravi».
La notizia più attesa è però un’altra: il vaccino «è efficace al 57% con la variante sudafricana». Forma temuta in quanto più contagiosa, la variante B1351 rischia di rendere inefficaci i vaccini finora sviluppati. J&J ha condotto una parte dei test proprio in Sudafrica e ha quindi sviluppato i primi dati effettivi a riguardo.
«Presenteremo all’Fda – ha fatto sapere l’azienda – a inizio febbraio l’autorizzazione per l’uso d’emergenza del nostro vaccino e ci aspettiamo di averlo disponibile per la distribuzione immediatamente dopo l’autorizzazione».
Il prodotto contro il Covid-19 sviluppato dall’azienda americana è basato su un adenovirus (che in genere causa raffreddore o sintomi simil-influenzali), a cui è aggiunto il gene della proteina spike, che può entrare nelle cellule ma non replicarsi né causare malattie. Basterebbe un’unica dose del vaccino J&J per l’immunizzazione.
«Lo studio di fase 3 Ensemble è stato progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza del vaccino nella protezione dalle forme moderate e gravi del coronavirus – riporta J&J -. Tra tutti i partecipanti al trial, provenienti da diverse aree geografiche e compresi quelli infettati dalle varianti emergenti, il vaccino è stato complessivamente efficace al 66% nel prevenire la forma moderata di Covid 28 giorni dopo la vaccinazione. L’inizio della protezione è stato osservato già al 14esimo giorno e il livello di protezione contro l’infezione è stato del 72% negli Stati Uniti, del 66% in America Latina e del 57% in Sud Africa, sempre 28 giorni dopo la vaccinazione».
«Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare una soluzione semplice ed efficace per il maggior numero di persone e di avere il massimo impatto per aiutare a porre fine alla pandemia», ha affermato Alex Gorsky, amministratore delegato Johnson & Johnson.
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