Marchiò (dietista e ricercatrice): «La App assicura ai pazienti in trattamento con dieta chetogenica una maggiore autonomia quotidiana e ai curanti un facile strumento di monitoraggio»
Si chiama KetApp ed è uno strumento informatico e digitale messo a punto dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per monitorare l’efficacia e la sicurezza del trattamento nutrizionale con dieta chetogenica e allo stesso tempo implementare l’aderenza alla terapia, attraverso una maggiore autonomia e consapevolezza del paziente.
Lo studio “Evaluation of E-Health Applications for Paediatric Patients with Refractory Epilepsy and Maintained on Ketogenic Diet”, che ha portato alla messa a punto di questa App scaricabile su cellulare o su tablet, è diretto dal professor Giuseppe Biagini del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore, con la collaborazione della dottoressa Anna Maria Costa e della dietista dottoressa Maddalena Marchiò. Pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, lo studio ha evidenziato che pazienti e caregiver, con accesso gratuito ad applicazioni tecnologiche a loro dedicate sono nettamente più soddisfatti di coloro che utilizzano solo materiali informativi cartacei.
La conferma arriva dalla stessa Maddalena Marchiò: «Abbiamo iniziato ad utilizzare lo strumento tecnologico con i bambini dell’unità operativa di pediatria del policlinico di Modena che presentavano gravi forme di epilessia farmaco resistente e con i bambini che hanno malattie metaboliche particolari come il deficit di piruvato deidrogenasi (PDHD) o il deficit dei trasportatori del glucosio (GLUT1). Per questi ultimi la terapia dietetica è peraltro l’unica possibilità terapeutica di cura in grado di by-passare il difetto metabolico derivante dalla mancanza della proteina trasportatrice del glucosio, fornendo a cervello, organi e tessuti, un’energia alternativa rappresentata dai corpi chetonici».
«L’esperienza come centro di ricerca – continua – si è poi ampliata anche sulla popolazione non pediatrica rappresentata da adolescenti e adulti affetti da patologie come la sindrome del rene policistico autosomico dominante, le sindromi da policistosi ovarica o i casi di obesità importanti. In ambito terapeutico, un’altra nuova categoria di pazienti che sembrano rispondere in modo efficace a questa dieta, quando non avevano ottenuto lo stesso beneficio con una terapia farmacologica, sono gli emicranici».
L’applicazione KetApp permette di registrare e monitorare nel tempo i parametri antropometrici (peso e altezza) e i valori di glicemia e chetosi; il numero di crisi epilettiche con la possibilità di specificare giorno, ora, durata, descrizione della crisi e delle eventuali azioni intraprese; i parametri della dieta, secondo i quali si potranno poi elaborare diverse ricette e programmare menu personalizzati seguendo le indicazioni del curante di riferimento. In qualsiasi momento, i dati possono essere estrapolati dal paziente e inviati tramite e-mail alla dietista o ad altre figure di riferimento.
«La dieta chetogenica ribalta completamente i principi della nutrizione mediterranea, che resta quella di riferimento per la popolazione generale – puntualizza Marchiò – obbligando l’organismo ad un cambio metabolico: dal glucosio ai corpi chetonici. Esistono diversi trattamenti “chetogenici” capaci di indurre questo potenziale effetto: la dieta chetogenica classica (DC), la variante con grassi a catena media (MCT), la dieta Atkins modificata (MAD) e la dieta a basso indice glicemico (LGIT)».
«In generale le diete chetogeniche si caratterizzano per un elevato contenuto di grassi, preferibilmente di origine vegetale, e per il ridotto contenuto di zuccheri o carboidrati. Sono vietati i cereali, le farine comuni, la pasta, il pane, le merendine. Le fonti di zucchero (in qualunque forma) devono essere attentamente calcolate e trasformate in precise grammature. Bisogna considerare che minime quantità di zuccheri sono contenute anche in alcuni salumi, formaggi o verdura. Per questo la dieta deve essere calcolata da un esperto e seguita con precisione, tenendo conto dello stato di salute, dello stile di vita, dei gusti del paziente e di ogni altra variabile che possa garantire la migliore aderenza».
L’applicazione KetApp per smartphone e il sito web www.dietachetogenica.unimore.it hanno superato anche la prova pandemia da Covid-19. Infatti, in presenza delle restrizioni imposte dal virus, sono state un valido aiuto per i pazienti, come sottolinea la dottoressa Marchiò: «Nel rispetto dei parametri prescritti è possibile oggi garantire maggiore autonomia al caregiver o al paziente. La App è gratuita, ma non fruibile a tutti – puntualizza la dietista di Unimore –. Per poter accedere è necessaria una password che i medici mettono a disposizione dei pazienti», conclude.
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