Secondo il Cdc, Kraken ha più che raddoppiato il numero di contagi ogni settimana, passando dal 4% al 41% delle nuove infezioni
È una «cattiva» notizia che, a dir la verità, ci aspettavamo arrivasse più dalla Cina che dagli Stati Uniti. Ma è Oltreoceano che è emersa una nuova sottovariante di Omicron, la XBB.1.5, ribattezzata Kraken. Questa nuova versione del virus ha fatto raddoppiare il numero di casi negli Usa in una sola settimana. A lanciare l’allarme su Twitter è stato l’epidemiologo americano Eric-Feigl-Ding. «La nuova variante è più immuno-evasiva e più infettiva rispetto alle precedenti», ha scritto lo scienziato. In altre parole, Kraken sembra più contagiosa e maggiormente in grado di eludere i vaccini o l’immunità da infezioni precedenti.
«Le persone devono rendersi conto che XBB.1.5 è probabilmente una variante di ricombinazione di origine americana che è il 96% più veloce (peggiore) della vecchia XBB», spiega Feigl-Ding. O almeno è questo quello che, secondo lo scienziato, indicano i diversi modelli su cui è stata studiata. Kraken è caratterizzata da una mutazione che gli consente di legarsi più saldamente al recettore umano Ace2, ossia le porte che il virus utilizza per entrare nelle nostre cellule. «Se guardiamo alla capacità di XBB.1.5 nel legare il recettore cellulare, questa variante è molto migliore nell’affinità di legame con Ace2 rispetto sia a XBB che a BQ.1.1», spiega l’epidemiologo americano.
Stando alle recenti stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), XBB.1.5 ha più che raddoppiato il numero di contagi Covid-19 ogni settimana nell’ultimo mese, passando da circa il 4% al 41% delle nuove infezioni nel mese di dicembre. Nel Nord-Est del paese, sempre secondo queste stime, Xbb1.5 sta causando il 75% dei nuovi casi. «Da alcuni mesi non vedevamo una variante decollare a questa velocità», ha spiegato alla Cnn Pavitra Roychoudhury, della University of Washington School of Medicine. Virologi ed epidemiologi affermano che questo sottolignaggio di Omicron ha tutte le carte in regola per guidare una nuova ondata di casi Covid-19 negli Stati Uniti, anche se non è ancora chiaro quanto sarà grande questa ondata e se potrebbe mandare molte più persone in ospedale.
Kraken è stata rilevata per la prima volta a New York e nel Connecticut alla fine di ottobre, secondo GISAID, l’organizzazione globale che traccia e cataloga le varianti del coronavirus. Trevor Bedford, professore di biologia computazionale presso il Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle, ha affermato che XBB.1.5 ha un tasso di crescita simile a quello del suo lontano cugino BA.5. La buona notizia è che i test rapidi continuano a funzionare, così come le misure di protezione, cioè mascherine, ventilazione e filtraggio dell’aria al chiuso. Quindi anche se il virus continua a evolversi, ci sono ancora buoni modi per proteggersi dal contrarre il Covid-19.
«Dobbiamo considerare che il coronavirus ha una ampissima variabilità e una tendenza evolutiva a fare di tutto per continuare il suo ‘sporco mestiere’ che è quello di contagiare il più possibile», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. «Per questo – continua – dobbiamo continuare nella sorveglianza virologica che in Italia si fa poco. Anche l’allerta d’interesse su ‘Kraken’, la sottovariante Covid Xbb1.5, ci dice che dobbiamo essere attenti. Ci sono segnali che arrivano dagli Usa che indicano una maggiore capacità di contagio anche rispetto a chi ha l’immunità ibrida, quindi è in grado di reinfettare».
Invita a non lasciarsi prendere dal panico Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova. «La sottovariante Omicron soprannominata ‘Kraken’ è più immunoevasiva rispetto alle precedenti – spiega – però questo aspetto è riferito ad un ciclo completo o primo ciclo vaccinale. Il messaggio è che queste varianti sono più contagiose delle precedenti ma al momento orbitano intorno alla galassia Omicron quindi non una malattia più grave e quindi per ora non un impegno maggiore per gli ospedali rispetto ai ricoveri per le forme più impegnative. È probabile che anche ‘Kraken’ risponda al ciclo completo vaccinale, quindi il messaggio che deve arrivare forte e chiaro è che si deve fare la dose di richiamo. Mentre in Italia abbiamo ancora un 70% della popolazione target che non ha fatto il booster, né il primo né il secondo».
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