Dall’assistenza nelle fasi pre e post parto agli incontri di gruppo tra neomamme, passando per la psicoterapia donna-bambino fino ad arrivare a consulenze psicologiche per adolescenti e terapie di coppia. E poi incontri culturali, spettacoli musicali e teatrali, un centro nazionale e internazionale di accoglienza, supporto e promozione dei diritti. La Casa Internazionale delle donne di Roma è questo e molto altro: un punto di riferimento, un luogo “sicuro” per le tantissime donne che ogni giorno usufruiscono dei servizi che offre. Molti di questi, sono sostenuti dall’associazione “Essere Donna”; ne parla a Sanità Informazione la Presidente Elisabetta Maturi.
Dottoressa, cos’è “Essere Donna” e quali servizi offre all’interno della Casa internazionale delle donne?
«Ѐ un’associazione senza fine di lucro che opera all’interno della Casa: siamo un gruppo di professioniste (psicologhe, psicoterapeute, ostetriche e nutrizioniste) impegnate da anni nella prevenzione del disagio e nella tutela della “salute al femminile”. Offriamo informazioni, sostegno e cura alle donne nelle fasi caratterizzate da importanti cambiamenti dell’identità femminile (l’adolescenza, la maternità e la menopausa) ma anche assistenza a bambini ed adolescenti.
Come e perché è nata l’esigenza di creare un ambulatorio dedicato all’universo femminile?
«L’ambulatorio è un punto di riferimento per tutte le donne che vivono situazioni di difficoltà e di disagio: il 90% di loro sono italiane. Il nostro intento è stato sempre quello di rispondere alla richiesta di aiuto che arriva dalle donne stesse, soprattutto sulle problematiche di genere. “Urla silenziose” e segnali di disagio non solo personale ma “sociale”, che come operatori e come società dobbiamo essere in grado di cogliere e di interpretare, per poter intervenire in modo appropriato. Dalla nostra esperienza e dalla cronaca quotidiana è palese che bisogni negati o lasciati senza risposta, i segnali inviati dalle donne e non riconosciuti, possono portare a drammatiche conseguenze».
Parliamo degli adolescenti: la dipendenza da web colpisce sempre più i giovani (e non solo). Come si deve comportare un genitore?
«A causa del gap generazionale, oggi, i genitori degli adolescenti vengono “delegittimati”, in quanto “non esperti” dei nuovi media e la trasmissione educativa è bypassata dall’uso delle nuove tecnologie. Sono in aumento i casi di dipendenza dai social, con sintomi che vanno dai disturbi del sonno e stanchezza al calo del rendimento scolastico, fino ad arrivare all’isolamento o al cyberbullismo. C’è da dire anche che un uso scorretto dei social altera la percezione della realtà fornendone un’esperienza diversa: cambia la capacità di relazionarsi, valutare sé stessi e il tempo della riflessione e la capacità di concentrazione sono ridotte. Tutto questo crea un vuoto che si “compensa” con l’eterna connessione, il bisogno impellente di essere visti e apprezzati con i feedback positivi dei like. I genitori devono partecipare alle attività dei figli, esserne coinvolti, stabilendo “regole” per evitare di incorrere in rischi: come quando si insegna ad attraversare la strada»
La Casa internazionale delle donne rischia di chiudere per un debito pregresso con il Comune di Roma: qual è il suo pensiero?
«In un momento storico e sociale in cui aumentano in modo esponenziale tutte le forme di abuso e violenza sulle donne – fisica, sessuale, psicologica ed economica – due importanti realtà rischiano di chiudere: la Casa Internazionale delle Donne di Via della Lungara e il centro antiviolenza Lucha y Siesta di Via Tuscolana. La tutela della salute femminile ha importanti ricadute sul benessere della intera collettività; per questo, richiederebbe un potenziamento, non una sottrazione dei servizi: è necessaria un’attenzione maggiore alle politiche familiari – non solo bonus una tantum – una progettualità indirizzata a valutare i rapidi cambiamenti sociali e culturali che tenga conto dei bisogni mutati delle donne e delle ormai diverse composizioni familiari. La Casa rappresenta da oltre 30 anni una risorsa, un surplus per la città di Roma: per la funzione che svolge attraverso le persone che con forza, passione e costanza ci lavorano, la frequentano, la animano».