«Abbiamo accolto con piacere la richiesta della signora Trump di visitare il nostro Ospedale – ha detto la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc – Siamo contenti di poter presentare alla First Lady degli Stati Uniti un Ospedale di riconosciuta eccellenza clinica e scientifica»
La First Lady degli Stati Uniti è arrivata al Gianicolo poco prima delle ore 11. Ad accoglierla, davanti al piazzale antistante il Pronto Soccorso del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Mariella Enoc, il direttore sanitario Massimiliano Raponi, il direttore scientifico Bruno Dallapiccola, il coordinatore generale dell’Ospedale Ruggero Parrotto. Due bambini hanno consegnato alla signora Trump un bouquet di fiori come benvenuto che la First Lady ha depositato ai piedi della statua della Madonna antistante il Pronto Soccorso.
La First Lady ha percorso quindi il viale interno dell’Ospedale passando accanto ai padiglioni dedicati ai Pontefici Pio XII e Giovanni Paolo II. Davanti al Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica, Lady Trump ha preso l’ingresso della Terapia Intensiva Cardiochirugica, dove sono ricoverati bambini – anche piccolissimi – sottoposti a interventi cardiochirurgici, trapianti di cuore e impianti di cuore artificiale.
A seguire, l’incontro nella ludoteca dell’Ospedale con 15 bambini e ragazzi di nove nazionalità diverse: italiana, africana, filippina, irachena, libanese, macedone, marocchina, nepalese, ucraina. Sulle pareti, accanto alla foto di Papa Francesco, un disegno rappresenta la Terra circondata da bambini di ogni etnia, con la scritta: Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me (Mc 9, 37). Un altro grande pannello contiene la scritta “Vite che aiutano la vita” tradotta in tutte le lingue del mondo.
La First Lady si è intrattenuta a giocare e disegnare con i giovani pazienti, tra i 5 e i 16 anni, che alla fine le hanno portato in dono un libro fotografico che racconta la realtà dell’Ospedale, intitolato significativamente “Vite Coraggiose”; una statua in legno raffigurante una Madonna proveniente dal Centrafrica e realizzata da un artigiano di Bangui, dove il Bambino Gesù ha preso in carico la ristrutturazione dell’Ospedale pediatrico; un disegno realizzato dai pazienti con la scritta in inglese: Tutti i bambini del mondo sono uguali.
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Prima di salutarli, la signora Trump ha lasciato un messaggio scritto sul libro dei saluti della ludoteca: “Great visiting you! Stay strong & positive! Much love, Melania Trump”.
Ultima tappa della visita nella cappella dell’Ospedale, accompagnata dalla duchessa Maria Grazie Salviati, membro del Consiglio di amministrazione ed erede della famiglia fondatrice del Bambino Gesù, quasi 150 anni fa. La First Lady si è raccolta in preghiera qualche minuto e ha firmato il libro visite ufficiali dell’Ospedale.
L’ultimo saluto con la presidente Enoc all’ingresso del Padiglione S. Onofrio. Scesa la scalinata, la first lady è risalita in auto e ha abbandonato il Gianicolo.
«Abbiamo accolto con piacere la richiesta della signora Trump di visitare il nostro Ospedale – ha detto la Presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc – Siamo contenti di poter presentare alla First Lady degli Stati Uniti un Ospedale di riconosciuta eccellenza clinica e scientifica, accreditato a livello internazionale, inserito all’interno del sistema italiano di sanità pubblica e gratuita. Ma soprattutto siamo contenti di poter rappresentare anche un modo di essere Chiesa molto caro a Papa Francesco. La realtà di una Chiesa che cura e accoglie i più deboli, i bambini gravemente malati, i bambini con malattie rare, provenienti da ogni parte del mondo».