Salute 7 Novembre 2022 16:26

La maternità dopo la malattia, un sogno possibile per le Gemme Dormienti

L’Associazione, presieduta dalla ginecologa Mariavita Ciccarone, dal 2011 assiste le pazienti nella conservazione della fertilità. «Fondamentale formare in primis il personale sanitario»

La maternità dopo la malattia, un sogno possibile per le Gemme Dormienti

Le terapie necessarie per combattere alcuni tipi di tumori o altre gravi patologie invalidanti presentano, come effetto collaterale, la compromissione della fertilità nella donna. Oggi, grazie al progresso medico-scientifico e tecnologico, le tecniche per preservare la fertilità e poter coltivare il sogno della maternità una volta fuori dal tunnel della malattia, è possibile. Tuttavia, non sempre le pazienti e le loro famiglie vengono tempestivamente messe al corrente di questa possibilità. Nel 2011, l’Associazione non-profit Gemme Dormienti nasce proprio per aiutare le giovani donne, le bambine  e le loro famiglie nel percorso di preservazione della fertilità a seguito di una diagnosi di cancro o di patologia invalidante che necessiti di cure ad alto impatto negativo sulla fertilità.

Le procedure di conservazione della fertilità: tempestività e personalizzazione

«Nel momento in cui la paziente si rivolge a noi – spiegano i referenti dell’Associazione – la presa in carico assume immediatamente carattere di urgenza: le procedure di conservazione della fertilità non possono in alcun modo causare ritardi nell’inizio delle terapie. Ecco perché ogni richiesta viene evasa nel giro di 48 ore al massimo. A questo punto, insieme alla paziente, elaboriamo una strategia di preservazione della fertilità personalizzata in base alle sue esigenze cliniche e anamnestiche. Le alternative che si possono percorrere sono tre: la prima consiste in una cura farmacologica che mette le ovaie a riposo riducendo l’impatto negativo di chemio e radio, la seconda in una crioconservazione degli ovociti e la terza in un prelievo di tessuto ovarico e successiva crioconservazione, quest’ultima tecnica è l’unica possibile nel caso delle bambine che non hanno ancora raggiunto lo sviluppo puberale.Teniamo a precisare che queste attività vengono svolte con la collaborazione di strutture esclusivamente pubbliche, tra quelle che rappresentano un’eccellenza sul territorio. La nostra rete è presente a Roma, Milano, Torino, Bologna e Bari, così da poter dare più scelta, anche logistica, alle pazienti».

Un approccio integrato e tante storie a lieto fine

«Nella nostra Associazione – proseguono i referenti – adottiamo un approccio integrato per una presa in cura globale della paziente che si trova ad affrontare un percorso delicato sotto molteplici aspetti. Motivo per cui all’interno dell’Associazione operano diverse professionalità per garantire anche la consulenza di un biologo e di un supporto psicologico e nutrizionistico. Nel corso degli anni, dalla nascita dell’Associazione, tante ragazze e donne hanno combattuto, hanno vinto e hanno realizzato il sogno di diventare mamme, anche più di una volta».

Formazione e informazione: gli obiettivi dell’Associazione

Incontrare il cancro e combatterlo significa anche investire sul proprio futuro, restare aperte a tutte le opportunità che la vita ci offre, compresa la maternità. Ma tutto questo spesso si scontra con una scarsa consapevolezza ed informazione in merito, che dagli operatori sanitari si ripercuote sulle pazienti. «La preservazione della fertilità è un diritto delle donne – sottolinea la presidente dell’Associazione, la ginecologa Mariavita Ciccarone – ma è anche un dovere del medico fornire tutte le informazioni necessarie. L’associazione è molto impegnata anche nella formazione perché solo in questo modo le donne possono essere raggiunte dalla conoscenza di questa possibilità. Con questa finalità – prosegue – abbiamo istituito il Corso di alta formazione in Oncofertilità (rivolto a medici, biologi, psicologi, farmacisti e in generale al personale dei servizi sanitari) per consentire una maggiore specializzazione nel campo della preservazione della capacità riproduttiva. Intendiamo contribuire attivamente per sensibilizzare su questa tematica e lavoriamo costantemente per ampliare la nostra rete. L’obiettivo di tutte le nostre attività – conclude – è quello di dare ad ogni donna l’opportunità di scegliere la migliore soluzione per il proprio caso».

 

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