Salute 11 Giugno 2020 09:37

La pandemia non ferma le donazioni di sangue. Liumbruno (CNS): «Durante il lockdown raccolte 56 mila sacche a settimana»

A pochi giorni dalla Giornata mondiale del donatore di sangue, il direttore del Centro Nazionale Sangue elenca le criticità da risolvere: «Aumentare la raccolta del plasma e la produzione di farmaci plasma derivati e programmare le donazioni per avere sangue a disposizione tutto l’anno»

di Isabella Faggiano
La pandemia non ferma le donazioni di sangue. Liumbruno (CNS): «Durante il lockdown raccolte 56 mila sacche a settimana»

In Italia, ogni 10 secondi viene effettuata una trasfusione di sangue. Terapie salvavita possibili grazie ad un vero e proprio esercito di donatori formato da un milione e 700 mila individui. È a loro che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di dedicare il 14 giugno di ogni anno, data in cui dal 2004 si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue. «Il significato di questo giorno – spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità – è proprio quello di ringraziare tutti i donatori che quotidianamente consentono, con il loro gesto altruistico, di effettuare le terapie trasfusionali a 1800 pazienti al giorno. Ogni anno sono 3 milioni le unità raccolte, tra sacche di sangue, di plasma o di piastrine».

La Giornata mondiale del donatore di sangue si celebra ogni anno in un Paese diverso e il 2020 sarebbe toccato proprio all’Italia, ma «a causa della pandemia – continua Liumbruno – i festeggiamenti nella capitale italiana sono rimandati al 2021 e per quest’anno le celebrazioni si svolgeranno attraverso eventi online».

Ma se l’emergenza Covid ha costretto ad un cambio di programma, non ha di certo fermato la catena di solidarietà. «Soltanto in una prima fase della pandemia c’è stato un calo delle donazioni di circa il 12%, legato alle misure di contenimento messe in atto ed al timore di accostarsi agli ambienti sanitari. Ma una volta chiarito che la donazione del sangue è un’attività essenziale – sottolinea il direttore del Centro -, la situazione si è gradualmente sbloccata, addirittura superando l’usuale media di donazioni settimanali che sono passate da circa 48 mila a 56 mila sacche raccolte. Un aumento notevole che ha consentito anche di creare una riserva di sangue. Durante la fase 2 dell’emergenza, poi, le donazione hanno ripreso i loro consueti ritmi».

LEGGI ANCHE: DONAZIONE DI SANGUE, NEL 2018 TORNA A CRESCERE IL NUMERO DEI DONATORI. AL VIA NUOVO PORTALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

La pandemia non solo ha sollecitato un maggior numero di donatori, ma ha anche migliorato l’organizzazione della raccolta: «In questo periodo – commenta il direttore del Centro Nazionale Sangue -, laddove non si faceva, sono state programmate le donazioni per evitare l’affollamento delle sale di attesa e di quelle prelievi. Un’ottima e utile abitudine che ci permetterà anche in futuro di scaglionare le donazioni».

Ed è proprio nel sangue, in particolare nel plasma iperimmune, che si troverebbe una delle soluzioni più efficaci alla lotta al Covid-19. «Questa terapia – spiega Liumbruno – attende ancora la pubblicazione di evidenze scientifiche robuste, pertanto viene utilizzata nell’ambito di sperimentazioni cliniche. Probabilmente, a breve la situazione cambierà. Anche per la raccolta del plasma iperimmune è utilizzato un meccanismo di selezione che permette di individuare persone guarite dalla malattia da almeno 14 giorni che siano risultate negative a due diversi tamponi».

E quali sono invece i requisiti necessari per diventare un donatore di sangue abituale? «Innanzitutto è necessario essere in buona salute – dice Giancarlo Maria Liumbruno -. Poi, ci sono delle caratteristiche di dettaglio contenute nelle norme come l’età, compresa tra 18 e 65 anni, un peso minimo di 50 chili, un patrimonio di globuli rossi con valore di emoglobina superiore a 13,5 per gli uomini e 12,5 per le donne, l’assenza di malattie intercorrenti o infezioni. Il consiglio principale per chi vuole diventare donatore è quello di avvicinarsi ad un’associazione o ad una struttura trasfusionale presso gli ospedali pubblici, dove il personale medico provvederà alla selezione e sarà disponibile a fornire tutte le informazioni nel dettaglio, caso per caso. Anche il sangue donato, così come il singolo donatore, è sottoposto ad accurati controlli che ne garantiscono la sicurezza. In Italia, la possibilità di incorrere in una sacca di sangue potenzialmente infetto è di uno a svariati milioni».

Un sistema di donazione, raccolta e trasfusione che funziona: «Così com’è strutturato permette all’Italia di essere autosufficiente per globuli rossi donati da oltre 10-15 anni. Possiamo e dobbiamo fare dei passi in avanti, invece – commenta Liumbruno – per la raccolta del plasma e la produzione di farmaci plasmaderivati, per i quali l’autosufficienza nazionale oscilla tra il 70 e il 75%, a seconda  della tipologia di medicinale. Nel 2017 è partito un programma quinquennale mirato proprio all’aumento di produzione dei plasmaderivati, con obiettivi cadenzati anno per anno. Obiettivi raggiunti e superati, ma che non devono farci abbassare la guardia. Un altro problema da tenere sotto controllo è la variazione di raccolta durante alcuni momenti dell’anno. Ad esempio, nel 2019, nel periodo dell’influenza siamo riusciti a non avere flessioni di donazione offrendo la vaccinazione antinfluenzale a tutti i donatori. Dobbiamo impegnarci di più con la programmazione per far sì che anche d’estate e soprattutto durante il mese più critico, quello di agosto, le donazioni non calino. Perché mentre i donatori vanno in ferie – conclude il direttore del Centro Nazionale Sangue – il bisogno di terapie trasfusionali non va mai in vacanza».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
«Dona vita, dona sangue», via a campagna del ministero della Salute
Un spot con l'attrice Carolina Crescentini per rilanciare «un semplice gesto straordinario» come la donazione del sangue e del plasma. E' la campagna di comunicazione «Dona vita dona sangue» presentata oggi al ministero della Salute
Il bisogno di sangue non va in vacanza, al Campus Bio-medico di Roma giornata dedicata a donazione
Torna l’estate e il gesto di donare il sangue diventa ancora più importante: è necessario, infatti, evitare che le riserve ematiche si riducano in questo particolare momento dell’anno in cui molti lasciano la città per i luoghi di vacanza e cambiano le abitudini quotidiane. Per promuovere e sensibilizzare alla donazione, la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico aderisce alla campagna «Give blood, give plasma, share life, share often» promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue che si celebra il 14 giugno. Sarà possibile informarsi e donare, anche senza prenotazione, presso il Centro Trasfusionale di via Álvaro del Portillo 200
In Gb prima trasfusione di sangue artificiale su esseri umani
Il sangue è stato coltivato in laboratorio e trasfuso a due volontari sani in piccole quantità. L'obiettivo è di sopperire alla carenza di sangue ultra-raro
Test anti-Covid made in Italy ci dirà quando fare il richiamo di vaccino
Sviluppato dall’IRCCS Candiolo di Torino in collaborazione con l’Italian Institute for Genomic Medicine (IIGM) e con il laboratorio Armenise-Harvard di Immunoregolazione, un test che servirà, su larga scala, a stabilire il livello e la durata di immunizzazione delle persone al virus Sars-CoV-2
Medicina senza sangue: perché oggi molti la scelgono
Negli anni ’80 era la tecnica utilizzata per curare i Testimoni di Geova, oggi è in aumento in diverse parti del mondo perché costa meno e comporta meno rischi di infezione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...