L’evento è il primo di tre momenti di confronto e analisi su alcuni temi prioritari per Cittadinanzattiva in vista del Congresso nazionale
La salute è un prerequisito e una conseguenza dello sviluppo. Esiste un legame inscindibile fra la salute e gli altri luoghi, materiali e immateriali, nei quali si consolida il benessere di una società. Come costruire una cornice complessiva fatta di lavoro, reddito di qualità, ambiente salubre, una scuola capace di offrire un’istruzione solida ed eguale e di essere presidio di educazione nelle comunità, un servizio pubblico di sanità organizzato, diffuso nei territori ed eguale nell’accesso ai diritti?
Di questo si è discusso nel corso dell’evento “A partire da noi. Luoghi di salute” promosso da Cittadinanzattiva e a cui hanno partecipato Marco Frey (Presidente uscente di Cittadinanzattiva), Antonio Gaudioso (Segretario generale uscente di Cittadinanzattiva), Nunzia De Capite (Caritas Italiana), Massimo Mercati (Aboca), Andrea Morniroli (EducAzioni). Ha partecipato all’evento anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
L’evento è il primo di tre momenti di confronto e analisi su alcuni temi prioritari per Cittadinanzattiva in vista del Congresso nazionale, dal titolo “A partire da noi. Persone, luoghi e comunità protagonisti del cambiamento”, che si celebra sabato 27 marzo per l’elezione del Segretario generale, del Presidente nazionale, nonché dei componenti del Collegio di Garanzia e dell’Organo di Amministrazione. Seguiranno il 25 marzo, ore 16:30-17:30: “A partire da noi. Comunità in ricostruzione”; e il 26 marzo, Ore 16.30 – 18.00: “A partire da noi. Persone, potere, cambiamento”.
Salute come «risultato di un sistema economico e sociale ma anche come condizione del benessere delle società». Così Marco Frey, Presidente uscente di Cittadinanzattiva, ha dato inizio all’incontro, ricordando come «oggi stiamo vivendo un periodo molto difficile ma la pandemia è solo l’ennesimo elemento critico che si è andato ad aggiungere da altri che già esistevano: una crisi economica, una crisi sociale e una crisi ambientale. Le pandemie – ha spiegato – si originano perché l’uomo ha messo in qualche modo in crisi l’equilibrio di tutti questi fattori».
Per Frey i cittadini devono essere «parte attiva di un diritto alla salute» che deve essere «valorizzato al massimo», ed è dunque necessario pensare ad un «nuovo modello di sviluppo in cui salute e benessere siano integrati nelle scelte fatte dai diversi attori ma anche dalle capacità di tutti».
I Cittadini devono dunque essere «autori dal basso» e «protagonisti del cambiamento. È un momento difficilissimo – ha concluso Frey – ma proprio in questi momenti si può ripartire meglio, mettendo i tasselli nel modo giusto in questa visione olistica».
«Il nostro congresso si apre con un tema che ha a che fare con un principio fondamentale: è necessario occuparsi delle questioni che riguardano la salute di tutti a 360 gradi. Ci sono tantissimi ambiti, trasversali, di cui occuparsi per creare un futuro sostenibile ora». Così Antonio Gaudioso, Segretario generale uscente di Cittadinanzattiva che, nel ringraziare il Ministro della Salute Roberto Speranza per aver preso parte all’evento, ricorda come «lui ci sia sempre stato quando c’era da affrontare con serietà problemi concreti». Oggi il problema da affrontare è duplice: «Noi ci troviamo, attualmente, in una doppia pandemia», ha spiegato Gaudioso: da un lato c’è chi ha preso il Covid ed ha avuto tutte le conseguenze del caso; dall’altro c’è chi aveva o ha una patologia e non si è potuto curare a dovere perché tutte le attenzioni del Servizio sanitario (e sono) erano rivolte a contrastare la pandemia.
«In un momento così difficile è necessario «mettere insieme le nostre energie e cercare soluzioni condivise. Oltre alle sfide e alle difficoltà di questo tempo esistono anche le opportunità. Il sistema paese nel suo complesso deve vedere nelle crisi un’occasione di ripartenza». Così il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha aggiunto: «Gli obiettivi che ci stiamo ponendo in questo momento sono due: primo, gestire l’emergenza che è ancora parte integrante del nostro presente. Mi piacerebbe dire che è tutto finito ma non è la realtà. I numeri di queste ore sono drammatici ma non è corretto dire che siamo allo stesso punto di un anno fa. La situazione è molto differente: ora ci sono tre vaccini già disponibili e un altro in arrivo, abbiamo vaccinato più di 8 milioni di persone e nella campagna vaccinale abbiamo deciso di coinvolgere anche nuove figure, come i farmacisti e gli specializzandi. Secondo, dobbiamo disegnare il Ssn del futuro. Come ha detto Papa Francesco, “peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla”. Il Servizio sanitario nazionale – ha aggiunto Speranza – è la cosa più bella che abbiamo e dunque dobbiamo investire per attuare a pieno l’articolo 32 della Costituzione: una persona che sta male va curata indipendentemente da chi è. Mai come oggi c’è una grande consapevolezza diffusa che questo Ssn è fondamentale. Le persone hanno percepito fino in fondo quanto sia importante essere curati in caso di necessità».
I soldi del Recovery Plan (circa 20 miliardi) e altri fondi provenienti dal bilancio dello Stato «non serviranno solo per immettere nuove risorse per chiudere la stagione dei tagli e aprirne una di investimenti». Servono anche per «mettere in atto una riforma vera», la cui parola chiave dovrà essere «prossimità». Un Ssn «che va dalle persone», dunque, attraverso l’assistenza domiciliare in primis: «La casa dovrà essere il primo luogo di cura. Proveremo a diventare il primo Paese in Europa in termini di assistenza domiciliare per gli over 85».
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