C’è un nuovo governo, c’è un nuovo ministro della salute. C’è un nuovo parlamento, presto ci saranno le nuove commissioni di merito: sanità e politiche sociali. Sono questi gli interlocutori, insieme alle regioni, cui cercherà di rivolgersi con proposte concrete di cambiamento, il 17° Forum Risk Management in sanità
“La sanità di oggi e domani” è il tema del 17° Forum Risk Management in sanità in programma ad Arezzo dal 22 al 25 novembre per mettere in risalto le opportunità che derivano dalla buona gestione della pandemia e dai fondi del PNRR per l’innovazione tecnologica ed il rilancio della assistenza nel territorio fino a casa del paziente. E insieme alle opportunità, i rischi, prima di tutto la sostenibilità economica e finanziaria del Sistema Sanitario Nazionale messi oggi a dura prova anche dall’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione.
“Cantiere aperto” abbiamo chiamato il Forum a sottolineare il bisogno di concretezza delle proposte anche con la presentazione e condivisione di buone esperienze di cambiamento in atto nelle aziende sanitarie e nei territori. Arriviamo al Forum dopo due appuntamenti “Laboratorio sanità 20 – 30 Napoli” e “Forum Mediterraneo in sanità” di Bari: due importanti momenti di riflessione sullo stato dei servizi sanitari e sociali nelle regioni del sud, laddove più grandi sono le diseguaglianze di accesso per i cittadini. E diseguaglianze anche nella destinazione delle risorse finanziarie e professionali.
È vero che il PNRR destina il 40% delle risorse al sud ed il Piano Integrato di Salute destina altre risorse europee proprio per il superamento delle diseguaglianze. Ma, come è già emerso in questi due appuntamenti, per troppi anni le regioni del sud hanno sofferto di tetti di spesa e di tetti per il personale, di commissariamenti, di criteri penalizzanti di riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Basta un dato, per ogni cittadino del sud almeno il 10% in meno di risorse destinate alla propria cura ed assistenza. Insomma, anche per la sanità si connota una grande questione meridionale e investire di più nei servizi sanitari e sociali del sud è dunque un modo concreto per combattere le diseguaglianze e povertà».
«Ecco la sfida per la prossima legge finanziaria: più soldi per la sanità pubblica significa investire sulla salute dei cittadini ma anche sulla coesione sociale, sulla ricerca, sulla innovazione, sullo sviluppo dei territori. È importante accogliere la proposta delle regioni di destinare 15 miliardi in più nel Fondo Sanitario Nazionale nella legge finanziaria già in discussione al Parlamento. Grande è dunque l’opportunità per i relatori ed i partecipanti al Forum. Per consentire la massima partecipazione sanno organizzati le Officine delle Idee ed i tavoli di lavoro per raccogliere quante più idee e proposte concrete da professionisti della sanità, società scientifiche, sindaci ed associazioni di cittadini, imprese profit e no profit fornitrici di tecnologie, beni e servizi. Lo spirito che deve animare il Forum è “agire in modo virtuoso per la trasformazione” rappresentato da quella definizione di “Forum cantiere aperto”. Sostenibilità del sistema significa più risorse, ma anche cultura e capacità di “trasformare”, di attivare percorsi e processi di cambiamento misurabili con l’efficienza ed efficacia di servizi di prossimità per tutti i cittadini».
«Per questo, attori fondamentali del Forum saranno i Direttori Generali e le direzioni strategiche delle Aziende Sanitarie. Le proposte di riforma, a cominciare dalla Assistenza nel territorio hanno finora coinvolto Ministero della Salute, Age.Na.S., Regioni. Troppo poco fino ad ora sono stati coinvolti i Direttori e le Aziende Sanitarie che invece devono essere i veri attori perché il cambiamento si possa realizzare.
Competenze, managerialità, responsabilità, strumenti per realizzare il cambiamento: sono le condizioni per rilanciare il nuovo ruolo dei Direttori Generali. Condizioni che nel Forum saranno messe a verifica con sessioni su governo delle risorse umane come “fattore di successo” sul “rapporto con i comuni ed i territori per una vera integrazione dei servizi sanitari e sociali”, sull’uso delle tecnologie, prima di tutto la digitalizzazione, a sostegno dei nuovi percorsi clinici ed assistenziali. Gli altri attori principali saranno i professionisti della sanità, con i loro ordini professionali e le loro società scientifiche. Dopo la fase degli “eroi” occorre oggi premiare anche economicamente professionalità, nuove competenze, lavoro in equipe. E porre anche un grande tema: come le competenze cliniche e professionali devono avere un ruolo riconosciuto e istituzionalizzato nella governance delle Aziende Sanitarie».
«Nel Forum, il giorno 23 novembre, Age.Na.S. presenterà la Riforma della Formazione Continua per i Professionisti della Sanità (ECM) con il contributo della nuova Commissione Nazionale (CNFC) ed il contributo degli Ordini Professionali ed i Provider. La giornata sarà aperta dal direttore di Age.Na.S., Domenico Mantoan, dal coordinatore della Commissione Salute Raffaele Donini, dal Presidente FNOMCeO Filippo Anelli. A concludere questo importante evento è stato invitato il Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci. L’invito, dunque, è quello di non mancare al Forum, per contribuire alle proposte che saranno portate all’attenzione, appunto, del Ministro della Salute, delle Commissioni parlamentari, della Conferenza delle Regioni».
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