Konstantinos Farsalinos, cardiologo e ricercatore del Gatshuisbergdi Leuven, Belgio, espone ai nostri microfoni i risultati di uno studio in cui sono state comparate le diverse modalità di fumo: «Grande differenza di tossine tra prodotti come IQOS e sigarette tradizionali»
«Abbiamo analizzato la sigaretta tradizionale, quella elettronica e i prodotti a rischio ridotto come Iqos, e abbiamo trovato una grande differenza in termini di tossicità». Konstantinos Farsalinos, cardiologo e ricercatore del Gatshuisbergdi Leuven in Belgio, al pari di molti colleghi è sicuro che prima ancora di chiedersi quale tipo di fumo faccia meno male, «l’ideale sarebbe, ovviamente, non iniziare a fumare. Tuttavia – continua –, dobbiamo essere realisti e affrontare la realtà: tutti i fumatori sanno che il fumo fa male ma non per questo smettono». Questo è il motivo per cui è importante capire quali differenze ci sono tra i componenti dei vari prodotti e cosa si può fare per ridurre il rischio.
Professore, qual è la differenza tra sigarette elettroniche e Iqos? Che differenza c’è tra le componenti chimiche dei due prodotti?
«Prima di tutto, Iqos è un prodotto che contiene tabacco, mentre la sigaretta elettronica non ne ha. La seconda differenza sta nel modo in cui funzionano i due prodotti: per quanto riguarda Iqos, una volta attivato lo stick di tabacco, questo viene continuamente riscaldato ad una temperatura controllata dal prodotto. La sigaretta elettronica invece non ha una temperatura fissa: una volta attivato il device, la temperatura inizia a salire. Quando viene spento, la temperatura ridiscende gradualmente fino a raggiungere, in un minuto o un minuto e mezzo, quella dell’ambiente circostante. Per quanto riguarda Iqos, una volta attivato il device, lo stick di tabacco viene riscaldato continuamente per i successivi minuti, ovvero fino a quando è attivato».
Altre differenze tra la sigaretta tradizionale, Iqos e sigarette elettroniche?
«Nel nostro studio abbiamo comparato Iqos, la sigaretta elettronica e la sigaretta tradizionale, perché volevamo valutare il rischio e le differenze tra i prodotti. È importante saperlo perché questi prodotti, alternativi alla nicotina, sono per lo più dedicati ai fumatori. Noi non li consigliamo né li raccomandiamo ai non fumatori. Ne raccomandiamo l’uso solo come alternativa al fumo tradizionale, quindi è importante che i fumatori conoscano la differenza in termini di rischio relativo. Ecco perché penso che sia importante che tutti gli studi sulla sicurezza e sul rischio facciano questo tipo di paragone. Abbiamo trovato una grande differenza in termini di tossine analizzate tra Iqos e le sigarette tradizionali».
Lei ha parlato anche delle diverse politiche pubbliche sul tema e ha detto che l’approccio attuale di evitare completamente il fumo resta la scelta migliore.
«Nessuno mette in dubbio che l’ideale sarebbe che i fumatori smettessero di fumare, ma dobbiamo essere realisti e affrontare la realtà: tutti i fumatori sanno che il fumo uccide, tuttavia continuano. La priorità per la salute pubblica è dunque che le persone smettano di fumare. Ecco perché Iqos è, in questo senso, un prodotto prezioso e necessario, ed ecco perché abbiamo bisogno di molti e diversi prodotti alternativi, per permettere a più fumatori possibile di smettere di fumare attraverso questo tipo di prodotti. Penso che ci sia una distanza molto grande tra le sigarette tradizionali e Iqos che giustifica la necessità della presenza di questo prodotto alternativo sul mercato».