Salute 20 Dicembre 2024 13:51

L’autismo è tra le prime 10 cause di impatto non fatale sulla salute dei giovani

Nel 2021, si calcola che nel mondo ci fossero circa 61,8 milioni di persone nel mondo con autismo, ovvero 1 su 127. A stimarlo è stata una nuova analisi globale pubblicata sulla rivista The Lancet Psychiatric

L’autismo è tra le prime 10 cause di impatto non fatale sulla salute dei giovani

Nel 2021, si calcola che nel mondo ci fossero circa 61,8 milioni di persone nel mondo con autismo, ovvero 1 su 127. A stimarlo è stata una nuova analisi globale pubblicata sulla rivista The Lancet Psychiatric e condotta come parte del Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) 2021. La ricerca ha identifica il disturbo dello spettro autistico (ASD) come una delle prime dieci cause di onere sanitario non fatale per i giovani di età inferiore ai 20 anni.

L’autismo è maggiormente prevalente nella popolazione maschile

I risultati principali rivelano forti disparità: la prevalenza globale dell’autismo è significativamente più alta tra i maschi, con 1.065 casi ogni 100.000, quasi il doppio della prevalenza globale tra le femmine (508 ogni 100.000 femmine). Regioni come l’Asia Pacifica ad alto reddito, incluso il Giappone, hanno registrato la prevalenza più alta a livello globale (1.560 ogni 100.000 persone), mentre l’America Latina tropicale e il Bangladesh hanno registrato la più bassa. Nonostante le differenze di sesso e regione, le persone autistiche sono presenti a livello globale in tutte le fasce d’età, con un aumento degli “anni di vita aggiustati per disabilità” (DALY) dovuto alla crescita della popolazione.

C’è l’urgente necessitò di dare priorità a programmi per la diagnosi precoce

Questi risultati sottolineano l’urgente necessità di una diagnosi precoce e di un supporto continuo per gli individui con autismo e i loro caregiver in tutto il mondo. Per affrontare il peso sanitario globale dell’ASD è necessario dare priorità alle risorse per i programmi di diagnosi precoce, tra cui strumenti diagnostici migliorati, in particolare per gli adulti e per coloro che vivono in paesi a basso e medio reddito con accesso limitato alle cure, al supporto per i caregiver e ai servizi su misura per le mutevoli esigenze degli individui autistici nel corso della loro vita. Una migliore copertura geografica dei dati e interventi mirati per le comorbilità e i rischi di mortalità, come il suicidio, sono passaggi essenziali in questo sforzo. Questi risultati forniscono una base critica per dare forma a politiche e pratiche che migliorino la qualità della vita di milioni di individui autistici in tutto il mondo.

 

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