Salute 4 Luglio 2024 11:44

#lavaccinazionenonhaetà, al via la campagna IncontraDonna

Dalla Fondazione il “Disco del Calendario Vaccinale” con indicate le immunizzazioni obbligatorie e raccomandate (dai primi anni alla terza età) e con focus dedicato a pazienti oncologici. La Presidente Adriana Bonifacino: “Vaccini fondamentali sempre per tutta la popolazione”

#lavaccinazionenonhaetà, al via la campagna IncontraDonna

Ammontano a oltre 157mila i nuovi casi l’anno di infezioni da Herpes Zoster (o Fuoco di Sant’Antonio) che si registrano regolarmente in Italia. Una malattia molto dolorosa, contraddistinta da bruciore e forti eruzioni cutanee e che può portare a gravi complicanze per un paziente oncologico. Risulta fondamentale sottoporre le persone con un sistema immunitario compromesso alla vaccinazione. Lo stesso vale per l’HPV, un pericoloso virus che determina il 97% dei tumori della cervice uterina, la maggioranza di altre neoplasie (anali, vaginali, vulvari), fino al 30% dei tumori della testa-collo e la metà dei carcinomi al pene. Il vaccino è disponibile e gratuito da molti anni, tuttavia solo il 38% delle 12enni e il 31% dei loro coetanei maschi si sono immunizzati.

#lavaccinazionenonhaetà

Per promuovere a 360 gradi l’importanza delle vaccinazioni la Fondazione IncontraDonna rilancia la campagna nazionale #lavaccinazionenonhaetà che si avvale di uno strumento di facile consultazione: “Il Disco del Calendario Vaccinale” realizzato in formato stampa e digitale. Il Disco, che gode del patrocinio del Ministero della Salute e della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), indica tutte le immunizzazioni obbligatorie e raccomandate dai primi anni di vita fino alla terza età. Sarà distribuito durante gli eventi promossi dalla Fondazione, tra cui l’edizione 2024 del Frecciarosa (in programma ad ottobre).

 

Le Associazioni: “Ancora lontani da una copertura vaccinale ottimale”

“Informare e sensibilizzare la popolazione intera rispetto al beneficio delle vaccinazioni, è uno snodo importante della campagna ‘La Vaccinazione non ha età’ – afferma la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna -. Siamo ancora lontani da una copertura vaccinale ottimale, come stabilito dal PNPV 2023-25. Per raggiungere questo obiettivo è necessario ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili. Ricordo, ad esempio, le persone senza dimora che risultano in uno stato di vulnerabilità totale e spesso più esposte al rischio di malattie prevenibili tramite le vaccinazioni. Inoltre, l’immunizzazione della popolazione sana si traduce in maggiore tutela per tutte le categorie a rischio, inclusi i pazienti oncologici che necessitano di una particolare tutela. L’approccio One Health è sicuramente il più idoneo da adottare: salute umana del singolo, e quella dell’ecosistema in cui vive sono sempre collegate fra loro”.
“Oltre all’Herpes Zoster sono raccomandate al paziente oncologico anche le vaccinazioni antinfluenzale, antipneumococco e Covid – ricorda il prof. Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM- Associazione Italiana di Oncologia Medica -. Per uomini e donne immunocompromessi questi vaccini sono strumenti fondamentali e che possono dare un contributo nel contrasto al cancro. Spetta al medico oncologo informare correttamente il proprio assistito e indicare le tempistiche e le modalità di somministrazione dei vaccini”.

Il contributo delle Istituzioni

“Momenti di riflessione e approfondimento come questo, basati su un approccio costruttivo, possono determinare la possibilità di aumentare l’informazione e la conoscenza su un tema non ancora ben diffuso, nemmeno tra gli addetti ai lavori, ma che può risultare decisivo nell’affrontare gli effetti collaterali della malattia – sottolinea il Senatore Guido Quintino Liris, Membro Quinta Commissione Bilancio, Presidente Intergruppo parlamentare ‘insieme contro il cancro’ al Senato -. Come Senatore della Repubblica Italiana, e prima ancora come dirigente medico, desidero sottolineare l’importanza della prevenzione, anche attraverso la vaccinazione contro malattie virali, come nel caso dell’Herpes Zoster, causato dalla riattivazione del virus varicella-zoster, che può provocare dolore intenso e complicanze severe nelle persone anziane e nei pazienti oncologici già debilitati dalle terapie. La vaccinazione nei pazienti immunodepressi o in fascia debole rappresenta una misura preventiva per ridurre l’incidenza e la gravità dell’infezione. Proteggersi con il vaccino non solo diminuisce il rischio di sviluppare la malattia, ma contribuisce a limitare le sue complicanze, come ad esempio la nevralgia post-erpetica, che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita in tali pazienti, già peraltro compromessa.  È inoltre in fase di studio anche la possibilità di estendere tale raccomandazione, oltre alle fasce di età e condizione a rischio accertate, anche alla popolazione più giovane. È essenziale però che i cittadini coinvolti prendano coscienza sull’importanza della prevenzione: proteggere sé stessi e i propri cari è un dovere, diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione è per me prioritario”.

Le voci del mondo scientifico

“Le vaccinazioni non solo proteggono chi sta affrontando il cancro ma, in alcuni casi, possono anche prevenirlo – aggiunge Enrico Di Rosa, Vicepresidente della SItI, la Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica -. La neoplasia cervicale, per esempio, potrebbe essere addirittura eradicata grazie al vaccino anti-HPV e ad opportuni programmi di screening. Tuttavia, in Europa annualmente si registrano più di 66mila nuove diagnosi e oltre 30mila decessi. L’Australia potrebbe essere il primo Paese al mondo a eliminare definitivamente il tumore della cervice uterina entro il 2035. Un esempio virtuoso di programmazione di salute pubblica che dovrebbe essere seguito anche nel Vecchio Continente”.

“I vaccini hanno un grande valore dal punto di vista umano, etico e sociale. Occorre, come previsto dal PNPV 23-25, garantirne l’erogazione e la piena fruibilità̀ – afferma Roberto Ieraci, Infettivologo, strategie vaccinali Regione Lazio -. Il più grande fattore di rischio per lo sviluppo dell’Herpes Zoster è l’età e la nostra popolazione sta invecchiando. Mantenere una popolazione anziana sana e indipendente è fondamentale per ridurre il carico sui nostri sistemi sanitari. È disponibile un vaccino inattivato ricombinante ed adiuvato che fornisce un elevato livello di protezione a tutte le età, negli anziani a più alto rischio di HZ e nei soggetti vulnerabili, tra cui i pazienti oncologici. Ed ancora si ha disposizione un vaccino sicuro ed efficace contro il papillomavirus umano che causa il cancro. Tra gli ostacoli comuni alla vaccinazione vi è la difficoltà di accesso alle vaccinazioni, occorre rendere la vaccinazione la più agevole possibile”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le vaccinazioni sono in grado di evitare ogni anno tra i 2 ed i 3 milioni di decessi. I programmi di vaccinazione e immunizzazione sono riconosciuti come una fondamentale strategia preventiva e di tutela della salute per proteggere sia l’individuo che la collettività. Nonostante le evidenze, la conoscenza da parte della popolazione dei benefici da essa derivanti e l’adesione a queste strategie preventive è ancora troppo scarsa. “Il Ministero della Salute ha un ruolo chiave nel promuovere la consapevolezza sull’importanza delle vaccinazioni e sulle modalità di accesso alle stesse – afferma la dott.ssa Maria Rosaria Campitiello, Capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute -. Con particolare riferimento alla vaccinazione contro l’Herpes Zoster, le misure preventive sono fondamentali per contrastarne la diffusione. La corretta informazione ai cittadini relativa alle buone pratiche igieniche e ai corretti stili di vita, inoltre, è una contromisura di grande importanza per il contrasto di questa malattia”.

 

 

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