Tra i firmatari Barillari e Lombardi. Previsti monitoraggi pre e post vaccinazione e un maggiore consenso informato anche sulla “correlazione causale tra vaccini e patologie”. Il virologo: «Gli esami prevaccinali non esistono»
È una proposta di legge regionale destinata a far discutere quella presentata sul tema dei vaccini dal Movimento Cinque Stelle alla Regione Lazio che vede primo firmatario il consigliere Davide Barillari e tra i sottoscrittori anche il capogruppo Roberta Lombardi, già candidata alla presidenza.
La proposta prevede monitoraggi pre e post vaccinazione, il “superamento della pratica vaccinale coercitiva”, la “personalizzazione della pratica vaccinale”, il diritto a ricevere ogni informazione utile al consenso informato, incluse quelle che “dimostrano la correlazione causale tra vaccini e patologie” ma anche campagne informative sulla ‘nutrizione preventiva’ e una quarantena dalla scuola di 4-6 settimane “per il soggetto appena vaccinato”.
In un video su Youtube che accompagna la presentazione del testo, Barillari sottolinea che «non andiamo a intaccare prerogative nazionali sull’obbligo ma vogliamo rendere questa pratica un passaggio molto più responsabile». Al testo si è comunque arrivati dopo un percorso partecipato a cui sono state invitate associazioni spesso portatrici di posizioni ‘scettiche’ quando non apertamente contrarie all’obbligo come Gnol, Auret, Assis, Comilva, Codacons, Corvelva, Sipnei, Rip Lazio, Lov e Moige.
Il testo ha già provocato la reazione di chi è si è sempre schierato a favore dell’obbligo vaccinale come il virologo Roberto Burioni che su Facebook ha scritto: «Gli esami prevaccinali non esistono e i bambini vaccinati non sono infettivi. Questi sono i fatti, confermati da solidissime prove scientifiche, il resto sono bugie, bugie pericolose. Se Barillari e la Lombardi (autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle) scrivessero le proposte di legge con qualunque medico serio, e non organizzazioni “free-vax”, non farebbero queste brutte figure».
L’iter vaccinale previsto dalla pdl Barillari è articolato attraverso “uno screening pre-vaccinale completo, continua con una fase informativa e partecipativa a cura del personale del centro vaccinale”, prosegue con “l’acquisizione di un valido consenso informato in forma scritta” e si conclude con “uno screening post-somministrazione” per valutare eventuali reazioni avverse. La pratica vaccinale va insomma “personalizzata” (anche con una anamnesi familiare) per stilare un Quadro clinico vaccinale individuale che porta al rilascio di un nulla osta rilasciato dal medico o dal pediatra non più di 48 prima dell’inoculazione. È prevista inoltre la “riorganizzazione funzionale della rete dei centri vaccinali” con personale “selezionato in base a competenza” e con “figure di supporto per la gestione del percorso di informazione”. Nel testo si specifica che nessuna figura deve essere “in conflitto di interesse con le case farmaceutiche”. Viene poi istituito un Osservatorio regionale sulle vaccinazioni allo scopo, tra l’altro, di redigere relazioni sull’andamento epidemiologico delle malattie; verrà poi aggiornata l’Anagrafe vaccinale regionale. I dati relativi alle segnalazioni di sospette reazioni avverse saranno pubblicati, prevede il testo, sul sito della Regione.