L’obiettivo è quello di trascorrere la fase delle riaperture nella maniera più sicura possibile e senza confusione a causa delle tante attività coinvolte
Il Comitato tecnico scientifico (Cts) corregge le linee guida delle Regioni per la ripresa delle attività economiche e sociali. Aggiunge così una serie di raccomandazioni: coinvolte palestre, ristoranti e cerimonie. Il fine è quello di trascorrere il momento delle riaperture nella modalità più sicura possibile e senza confusione per le numerose attività coinvolte.
«Per tutte le attività, soprattutto laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili, e per tutti i lavoratori che non possono mantenere il distanziamento interpersonale previsto, bisogna considerare il possesso di uno dei requisiti per il Green certificate», è il primo punto. Fermo restando che tutti dovranno indossare i dispositivi di protezione individuale previsti in base ai rischi della propria mansione, «nonché conformi alle prescrizioni del medico competente».
Per la ristorazione e le cerimonie, il Cts sottolinea che, nello svolgimento del servizio sia a pranzo che a cena, occorre «definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita».
Non c’è un numero massimo di persone per tavolo, al momento sono non più di quattro. Si raccomanda però di «rendere disponibili e obbligatori prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale». L’accesso andrà portato a termine tramite prenotazione e sarà necessario mantenere l’elenco dei clienti per 14 giorni. I clienti «dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie tranne nei momenti del bere e del mangiare».
Per le cerimonie è «consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il green pass» con obbligo di definire il numero massimo di presenza contemporanee.
Per le spiagge e gli stabilimenti balneari serve «definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita».
Negli spogliatoi di palestre, piscine termali e centri benessere, «deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi», è la raccomandazione del Cts.
Dopo l’incontro fra il ministro della Salute Roberto Speranza, e il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga ed a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, si è decisa una nuova linea per le zone bianche.
La proposta prevede che, fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il coprifuoco e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente (d.l. n.52/2021 e d.l. n.65/2021) dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo.
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