Attenzione sempre più alta sulla Sanità, anche dal punto di vista economico. Assunzione dei precari, attenzione al territorio, implementazione della telemedicina e costruzione di una rete multidisciplinare: le prospettiva dell’anno che verrà
PNRR e “Documento programmatico di bilancio per il 2022“, la Sanità riceve un’attenzione tutta nuova che ne ricorda il ruolo di primo piano. Anche dopo che la pandemia sarà conclusa. Il Fondo Sanitario Nazionale verrà incrementato di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024. Risorse che mostrano uno sguardo a lungo termine che Ordini e Federazioni hanno gradito.
«Ringrazio il ministro Speranza e l’intero governo – ha detto il presidente FNOMCeO Filippo Anelli ai nostri microfoni – per questa grande attenzione verso il SSN. Siamo però ancora lontani da uno standard ottimale come quello della Germania, che impiega il 10% del PIL sulla sanità. Si tratta però di una grande inversione di tendenza, se guardassimo a prima della pandemia ci saremmo accontentati di molto poco. Oggi già 8 miliardi sono stati investiti nel Fondo sanitario nazionale con leggi e provvedimenti assunti durante la pandemia a cui si aggiungono questi 6 nei prossimi anni e credo sia un messaggio di grande speranza per tutti coloro che credono che la salute sia non solo un diritto ma una certezza da garantire a tutti».
Ripartire nel 2022 però non può prescindere da una serie di richieste, che i singoli Ordini tengono a ribadire in ogni sede. «La FNOPI – ci spiega Cosimo Cicia – chiede una stabilizzazione di chi ha lavorato in pandemia con contratti determinati. Poi di dare seguito ai concorsi perché da anni non se ne fanno più e la parte politica deve essere in questo senso abbastanza sensibile da cercare di inserire ulteriori infermieri. Lo meritano i nostri cittadini. Siamo stati capaci di mettere giovani in prima linea che hanno dato la risposta giusta. Hanno quindi competenze e conoscenze che il nostro percorso formativo prevede e quindi dobbiamo stare particolarmente attenti a dare loro una stabilizzazione».
Non solo per chi ha completato il corso di studio, ma anche per chi inizia la formazione in università. «Servono ancora più nuove leve dall’università – prosegue -, da arruolare oggi per avere risposte tra cinque anni. Una giusta programmazione va fatta anche per i numeri degli infermieri che possono accedere al percorso formativo».
Secondo Teresa Calandra, presidente FNO TSRM-PSTRP, il 2022 passerà attraverso un cambio di visione, da ospedale a territorio, di cui le professioni sanitarie saranno protagoniste. «La sanità del futuro – ci conferma – è la sanità territoriale, noi professionisti sanitari daremo un enorme contributo affinché questa possa essere portata avanti e sviluppata. Bisogna andare a casa del cittadino perché una sanità ospedalocentrica non è più pensabile. Bisogna muoversi e farlo in fretta affinché quei progetti di telemedicina che sono stati solo una nicchia sino a qualche anno fa, diventino un’offerta del sistema sanitario che garantisca a tutti un’equità di trattamento ovunque si trovano. Ma soprattutto garantiscano le persone fragili che sono nei loro domicili».
Stare vicino a tutti e in modo capillare è anche la richiesta dell’Ordine degli Psicologi. «Noi abbiamo chiesto – conclude David Lazzari, presidente CNOP – una rete di assistenza psicologica per fare prevenzione nella popolazione che parta dalla scuola e arrivi poi alle Case di comunità nella sanità e riguardi anche i servizi del welfare. Questo è un passo fondamentale per la modernizzazione del Paese perché c’è una sensazione di malessere e disagio molto diffusa che va intercettata e sulla quale non bisogna aspettare che le persone si ammalino ma fare una azione di sostegno e promozione fondamentale anche dal punto di vista economico».
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