Bisogna fare molta attenzione all’altezza delle scarpe da corsa che si scelgono. Quelle con il tacco più alto, molto in voga tra i giovani, possono aumentare il rischio di lesioni modificando il modo in cui i piedi toccano il suolo. Lo ha scoperto un piccolo studio dell’Università di Harvard
Bisogna fare molta attenzione all’altezza delle scarpe da corsa che si scelgono. Quelle con il tacco più alto, molto in voga tra i giovani, possono aumentare il rischio di lesioni modificando il modo in cui i piedi toccano il suolo. Secondo un piccolo studio dell’Università di Harvard, le scarpe da running con tacchi alti circa 20 millimetri possono essere tutt’altro comode e possono provocare rigidità nella parte inferiore delle gambe rispetto alle scarpe senza tacco o con il tacco molto basso. Tuttavia, secondo gli scienziati, anche altri aspetti delle scarpe da corsa potrebbero influire sul rischio di infortuni. Lo studio è stato pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv.
Durante la corsa, la caviglia ruota all’indietro, in avanti e lateralmente mentre il piede tocca il suolo. Questo aiuta a mantenere stabile il corridore, generando al tempo stesso una forza che lo spinge in avanti. I ricercatori hanno precedentemente scoperto che le scarpe utilizzate per la corsa influenzano il modo in cui le caviglie e i piedi si flettono. L’altezza del tacco di queste scarpe varia tipicamente da appena 1 o 2 millimetri a circa 40 millimetri, ma non è chiaro come queste differenze di altezza influenzino il movimento della caviglia e del piede. Per scoprirlo, i ricercatori di Harvard hanno reclutato otto persone che correvano su un tapis roulant per 30 secondi indossando quelle che i ricercatori hanno definito scarpe «minimal», cioè realizzate in materiale rigido con una suola alta 6 millimetri che corre lungo la base. I partecipanti correvano anche indossando scarpe minimal con la stessa altezza della suola e un tacco di 6 millimetri, seguito da un tacco di 20 millimetri.
Analizzando le registrazioni video dei corridori, a cui è stato chiesto di toccare prima il terreno con i talloni, i ricercatori hanno misurato come si muovevano i loro piedi e le caviglie immediatamente dopo che i talloni toccavano il pavimento. Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che un’altezza del tallone maggiore aumentava la velocità del cosiddetto movimento di flessione plantare dei partecipanti, definito come il movimento del piede verso il basso, come quando si sta in punta di piedi. Questo potrebbe abusare del muscolo tibiale anteriore della parte inferiore della gamba e dei suoi tendini, il che potrebbe portare a disagio o oppressione.
Una maggiore velocità del movimento di flessione plantare potrebbe comportare uno sforzo maggiore sui muscoli della parte inferiore della gamba mentre cercano di contrastare questa accelerazione, aumentando il rischio di lesioni. Tuttavia, non è chiaro se i partecipanti corressero naturalmente con il tallone o se alcuni di solito colpiscono il suolo con la punta dei piedi. In quest’ultimo caso, i risultati potrebbero non riflettere il modo in cui i tacchi più alti possono influenzare i movimenti della caviglia qualora si corresse normalmente. Ma è bene precisare che l’altezza del tallone è solo uno delle caratteristiche delle scarpe da corsa che influenzano il movimento della caviglia. Importanti sono anche altri fattori come i materiali delle scarpe e la forma dei tacchi.
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