Salute 12 Novembre 2019 09:48

Legge di Bilancio, Regioni chiedono garanzie per il fondo sanità 2022 e la riduzione dei vincoli per la spesa per il personale

In audizione davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato gli assessori di Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Le Regioni hanno sottolineato l’esigenza di stabilizzare la crescita del Fondo Sanitario Nazionale in rapporto al PIL
Legge di Bilancio, Regioni chiedono garanzie per il fondo sanità 2022 e la riduzione dei vincoli per la spesa per il personale

Garanzie sulle nuove risorse del Fondo sanitario nazionale anche per l’anno 2022 e riduzione dei vincoli per la spesa per il personale. Sono queste le due principali richieste che le Regioni hanno formulato in audizione presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in merito alla legge di Bilancio.

«La lettura della Legge di Bilancio ha un dato positivo: il fabbisogno sanitario nazionale è confermato in 116.474 milioni di euro per il 2020 e 117.974 per l’anno 2021 e i Programmi di edilizia sanitaria passano a 30 miliardi aumentando di 2 miliardi di euro per la sottoscrizione di accordi tra Stato e Regioni» ha affermato nel corso della sua relazione Davide Carlo Caparini, Assessore al Bilancio della Regione Lombardia. All’audizione hanno partecipato anche Alessandra Sartore (Assessore al Bilancio della Regione Lazio e coordinatrice vicaria della Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni), Gaetano Armao (Vice Presidente della Regione Siciliana) ed Andrea Tronzano (Assessore al Bilancio della regione Piemonte).

Le Regioni sottolineano l’esigenza di stabilizzare la crescita del Fondo Sanitario Nazionale in rapporto al PIL per garantire i rinnovi contrattuali e per applicare a pieno regime i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Per quanto concerne la mobilità «è fondamentale – sottolinea Caparini – il reperimento di risorse per il Trasporto Pubblico Locale e la fiscalizzazione del Fondo Nazionale Trasporti. Bisogna poi salvaguardare il Fondo Nazionale Trasporti che è stato, tra l’altro, ridotto di 58 milioni di euro dal 2018».

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Nell’audizione sono stati affrontati anche altri temi: la programmazione europea e del fondo sviluppo e coesione, il sostegno alle politiche di accesso al credito e di agevolazione della crescita dimensionale delle imprese; gli investimenti nella ricerca e innovazione e il coordinamento degli interventi nazionali e regionali; il rafforzamento degli strumenti di promozione dell’export e dell’attrazione degli investimenti; l’accelerazione delle misure di semplificazione; l’istituzione delle ZES (zone economiche speciali); la Pianificazione degli investimenti già programmati in materia di sicurezza, infrastrutture per il trasporto e il rinnovo parco mezzi, con un’attenzione particolare alla messa in sicurezza delle Ferrovie ex-concesse; pianificazione degli investimenti per il completamento del comparto infrastrutturale dei Servizi Idrici Integrati ai fini del risparmio idrico (risanamento reti di distribuzione, riuso delle acque reflue) e della tutela ambientale (collettamento acque reflue, depurazione). Un altro tema centrale sottolineato nel corso dell’audizione da Caparini è quello del rifinanziamento e razionalizzazione dei fondi in materia di politiche per la casa e abitative nonché il superamento delle barriere architettoniche. Toccati anche i temi dell’ambiente e della green economy, del presidio e della riqualificazione territoriale.

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