Salute 3 Febbraio 2022 11:14

Life skills: da settembre tutti a scuola di educazione emotiva

Grazie all’approvazione del disegno di legge che prevede l’inserimento dell’insegnamento dell’educazione emotiva nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dall’anno scolastico 2022/2023, bambini e adolescenti impareranno non solo “a mettersi nei panni dell’altro”, ma anche a sviluppare pensiero creativo e problem solving

Life skills: da settembre tutti a scuola di educazione emotiva

In Danimarca si chiama “Klassen Tid”, in Italia si chiamerà educazione emotiva. Gli studenti danesi, a scuola, condividono una torta al cioccolato, parlano dei propri problemi, sia individuali che di gruppo, cercano di stimolare comprensione e ascolto reciproco, sviluppando così l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri. Gli studenti italiani, invece, cominceranno a sperimentare qualcosa di più o meno simile dal prossimo mese di settembre.

Il ddl sull’educazione emotiva

Grazie alla recente approvazione del disegno di legge  che prevede l’inserimento dell’insegnamento dell’educazione emotiva nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dall’anno scolastico 2022/2023, bambini e adolescenti impareranno non solo “a mettersi nei panni dell’altro”, ma anche a sviluppare pensiero creativo e problem solving. «Nel disegno di legge si parla, proprio per rimarcarne la differenza, di competenze non cognitive e, dunque, emotive – spiega Andrea Civitillo, psicologo clinico, psicoterapeuta e coordinatore del Network Scuola dell’ Ordine degli Psicologi del Lazio -. In altre parole, ci si riferisce ad abilità che hanno il proprio baricentro sulla relazione: come l’amicalità, le capacità organizzative, a stabilire relazioni, il pensiero creativo, l’apertura mentale».

Le life skills

Si tratta di competenze che, nel linguaggio comune, vengono definite life skills – competenze per la vita – un insieme di capacità che l’essere umano acquisisce tramite un insegnamento o un’esperienza diretta, utili a gestire problemi e situazioni che s’incontrano di consueto nella vita quotidiana. A differenza della Danimarca dove si studia “empatia” un’ora a settimana, in Italia le life skills non saranno considerate materie aggiuntive, ma dovranno essere introdotte nel metodo didattico.

L’importanza della qualità delle relazioni

«La decisione del nostro legislatore di inserire le competenze emotive nel fare quotidiano scolastico credo sia una proposta molto interessante – commenta Civitillo –. Essere bravi a fare qualcosa, infatti, non è sufficiente. Bisogna esserlo in un contesto, in un sistema di relazioni, di convivenza. Pensiamo al lavoro che porta alla realizzazione di un piatto eccellente in un ristorante. Un cuoco dotato di tecnica sopraffina rischia di non lavorare se non in grado di prestare cura alla qualità delle relazioni nel suo gruppo, con i clienti, con i fornitori, con il vicinato del suo ristorante. Ecco, allo stesso modo, gli studenti devono essere in grado di far emergere le proprie potenzialità anche all’interno della società e, per farlo, devono sviluppare le competenze emotive», sottolinea lo specialista.

Come insegnare l’empatia

Per chiarire ulteriormente le idee sulle life skills, un concetto apparentemente astratto, facciamo un esempio concreto: quale potrebbe essere un’attività-tipo da proporre per sviluppare l’empatia o più in generale le competenze non cognitive? «Difficile immaginare qualcosa che possa funzionare ovunque – risponde Civitillo -. È necessario che la scuola recuperi credibilità sulla capacità di formare i giovani al lavoro, alla vita. Le attività che immagino come più efficaci saranno quelle nelle quali l’elemento decisivo alla riuscita non sarà dato dalla bravura del singolo, ma dalla capacità di stare bene insieme, riconoscendo i sentimenti dell’altro. È necessario scoraggiare culture della competizione e promuovere quelle dell’eccellenza: il primo può essere soltanto uno, gli eccellenti tanti. Allenare i giovani a interpretare, a dare senso, a prevedere dei codici di funzionamento estranei. E soprattutto ascoltare cosa hanno da dire. il proprio benessere passa dalla disponibilità a capire come si senta l’altro, cosa provi, dove sente di stare».

L’educatore emotivo

Chi dovrà occuparsi di trasmettere queste competenze emotive? «Anche questa risposta, al pari del metodo da utilizzare per trasmettere l’educazione emotiva, andrà costruita nel tempo e attraverso l’esperienza sul campo – sottolinea Civitillo -. Tuttavia, è possibile ipotizzare che saranno chiamate in causa tutte quelle professioni che fanno riferimento a modelli di interpretazione della relazione, come ad esempio gli psicologi. Il Disegno di Legge prevede attività formative rivolte ai docenti delle scuole nel corso del primo triennio di sperimentazione. Al termine di questi tre anni, sulla base delle esperienze raccolte – conclude lo psicoterapeuta -, così come stabilito dal Ministero dell’Istruzione, sarà possibile passare alla stesura di linee guida ad hoc».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Scuola, settembre, è tempo di tornare
I consigli degli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità sul riposo e sull’alimentazione dei bambini e degli adolescenti alle prese con la prima campanella
Ogni anno di studio aumenta l’aspettativa di vita
Ogni anno trascorso a scuola o all’università migliora l’aspettativa di vita. Al contrario non frequentare ha tassi di mortalità pari al fumare o al bere molto. Almeno questo è quanto emerso dal primo studio sistematico che collega direttamente l’istruzione al guadagno in longevità, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health
“Movember”: la Società Italiana di Urologia in Senato per promuovere informazione e prevenzione sui tumori maschili
La Siu ha presentato la sua campagna di informazione e sensibilizzazione sui tumori della prostata e dei testicoli. Al centro del dibattito la necessità di un cambiamento culturale nella percezione che gli uomini hanno della propria salute ma anche le difficoltà dei clinici ad agire senza una normativa specifica che ne tuteli le scelte e le azioni. Il contrappasso è il rischio di una medicina difensiva costosa e inutile.
Rientro a scuola: dai pediatri consigli per ritornare sereni tra i banchi
Mai saltare la colazione ed evitare l'uso dello smartphone prima di andare a dormire. Sono due dei principali consigli diffusi dai pediatri della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), rivolti agli oltre 8 milioni di bambini e ragazzi che tra meno di una settimana ritorneranno a scuola
Scuola: logopedisti, in vacanza passatempi in famiglia per prepararsi alla Primaria
Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla “scuola dei grandi” può essere favorito dalla preparazione alle abilità di letto-scrittura, a vantaggio di un migliore rendimento scolastico o dell’intercettazione di piccoli con difficoltà di apprendimento. La Federazione dei Logopedisti (www.fli.it) sensibilizza alla problematica, invitando questa estate mamma, papà e bimbi a fare tanti giochi in famiglia
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...