Nel trattamento delle lesioni cutanee con sospetta una infezione secondaria è indicato l’uso di una preparazione topica a base di gentamicina e betametasone
Eritema, desquamazione e prurito sono i tre segni che identificano l’eczema, una condizione patologica molto comune della pelle, la cui eziopatologia è ancora in gran parte sconosciuta, anche se sembrano coinvolti diversi fattori sia ambientali sia genetici [1]. L’eczema può variare da lieve, moderato a grave, e sono numerose le cause che possono scatenare la sua insorgenza [1].
Dal punto di vista clinico si distinguono vari tipi di eczema: dermatite atopica, dermatite irritativa da contatto, dermatite allergica da contatto ed eczema mummullare [1]. La dermatite atopica, o eczema atopico, è la più comune malattia infiammatoria cronica e ricorrente della pelle: secondo le stime, colpisce nel mondo il 15-20% dei bambini e l’1-3% degli adulti, con ricorrenti riacutizzazioni di lesioni eczematose pruriginose su cute già diffusamente xerotica [1]. La dermatite atopica è frequentemente complicata da infezioni batteriche (soprattutto da Staph. Aureus), ma anche virali e fungine [2]. Le zone infettate si osservano soprattutto nelle zone escoriate dal grattamento sotto forma di una impetiginizzazione con croste mieliceriche e che si riconoscono anche per una intensa reazione eritemato-edematosa perilesionale [1].
La dermatite da contatto si manifesta in risposta all’esposizione della pelle a sostanze irritanti (dermatite irritativa da contatto) o allergeni (dermatite allergica da contatto). La manifestazione tipica della dermatite da contatto coinvolge le mani o su altre parti del corpo esposte e i sintomi includono sempre prurito, eritema e desquamazione, talvolta associati a edema, vescicolazione e squamocroste nelle fasi più acute [1]. Anche nel caso delle dermatiti da contatto, la complicanza più frequente è la sovrainfezione batterica [2].
L’eczema nummullare o eczema discoide, si osserva con più frequenza nei soggetti anziani: colpisce prevalentemente gli arti, dove scarseggia la produzione di film idrolipidico protettivo. Si presenta con il caratteristico aspetto di lesioni eczematose discoidi [1]. Può essere molto pruriginoso e il grattamento che ne consegue può favorire le sovrainfezioni [1].
Tutte le forme di eczema hanno come comune denominatore eziopatogenetico un’alterazione dell’integrità della barriera cutanea: particolare attenzione va quindi posta in sede di diagnosi, poiché solo con un’accurata anamnesi ed eventualmente effettuando di test allergologici è possibile stabilire il tipo di eczema e definire l’approccio terapeutico più corretto [1].
Tra i farmaci topici più frequentemente utilizzati nel trattamento dell’eczema si trovano i corticosteroidi locali in varie formulazioni, talvolta associati ad antibiotici, antisettici e antimicotici locali [1].
Le combinazioni gentamicina solfato/betametasone valerato in crema 0,1% + 0,1% o 0,1% + 0,5%sono indicate nel trattamento topico delle dermatosi allergiche o infiammatorie secondariamente infette o quando esista la minaccia di infezione, quali: eczema atopico, eczema infantile, eczema nummulare e dermatite da contatto [3].
La formulazione 0,1% + 0,5%, è particolarmente indicata nella terapia di mantenimento delle dermatosi gravi o resistenti una volta ottenuto un adeguato miglioramento con la formulazione 0,1%
+ 0,1%; nel il trattamento di dermatosi meno gravi o meno resistenti, particolarmente in quelle che colpiscono estese zone del corpo o quelle croniche che richiedono una terapia prolungata [3].
Bibliografia
1. Gianni C. Trattamento topico dell’eczema e delle sue più comuni complicanze infettive. Rivista Società
Italiana di Medicina Generale N.6 VOL.25 2018
2. Papini M, Russo A. Dermatiti allergiche e irritative (atopica, irritativa e allergica da contatto). In Infezioni
Cutanee dalla Diagnosi al Trattamento – SIMG 2017
3. Gentalyn Beta – RCP
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