In inverno saremo senza mascherine all’aperto e l’influenza tornerà a circolare. Come faremo con antinfluenzale e terzo shot anti-Covid? Allo studio la somministrazione contemporanea dei due vaccini
Sembra strano dirlo a pochi giorni dal solstizio d’estate ma, si sa, agli scienziati piace organizzarsi in anticipo: tornerà l’inverno e, con la stagione, anche l’influenza. L’anno scorso mascherine, distanziamento e lockdown hanno frenato di molto l’ondata ma ora che si prospetta una fine anno diversa i numeri potrebbero tornare a salire. Specie dopo quelli bassissimi del 2020.
Gli scienziati temono addirittura che proprio quella protezione in più possa costare un numero maggiore di contagi da influenza quando, si spera, le mascherine all’aperto non saranno più obbligatorie e la vita tornerà a una normalità pre-pandemia. La campagna vaccinale anti-influenza non può e non deve essere dimenticata, specie adesso che l’ipotesi di un terzo shot di vaccino anti-Covid si fa più probabile in autunno. Gli esperti sono anche preoccupati che la coincidenza nei tempi di somministrazione possa creare dei disagi, che stanno provando a prevedere immaginando un’inoculazione contemporanea per evitare appuntamenti che rischiano di ingolfare i sistemi sanitari.
Farlo sulla carta non dovrebbe essere impossibile, con i bambini e le vaccinazioni obbligatorie è realtà da molti anni. A ricordarlo sul Guardian è Adam Finn, professore di pediatria alla Bristol Medical School. A questo fine è partito uno studio, il ComFluCov, che esaminerà gli effetti collaterali per le persone che ricevono il vaccino anti-influenzale insieme a uno shot AstraZeneca o Pfizer, insieme alle risposte immunitarie. I primi risultati sono già stati condivisi con il JCVI inglese (Join committee for vaccination and immunisation), ma quelli finali arriveranno tra agosto e settembre secondo Rajeka Lazarus, il ricercatore a capo.
Quel che si teme è che il corpo, ricevendo due diversi vaccini contemporaneamente, possa rispondere più ad uno che all’altro: dunque produrre una buona risposta per Covid ma debole per l’influenza. La speranza degli scienziati è che l’una stimoli l’altra, ma si attendono conferme dai test.
Ad oggi le uniche due case farmaceutiche che si sono portate avanti in questo senso sono Novavax e Moderna, che sono alle prime fasi di sviluppo di un vaccino combinato per Covid e influenza. La prima ha anche pubblicato uno studio (in attesa di peer review) che mostra come il proprio vaccino sia adatto alla somministrazione congiunta con l’antinfluenzale, senza per questo pesare su anticorpo o effetti collaterali.
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