Si è tenuta il 27 ottobre una relazione dell’associazione Impresa per la Vita su «Il diritto di venire al mondo. Denatalità: strategie per il futuro»
Che la de-natalità fosse una realtà già da anni lo si sapeva. Ma all’arrivo della pandemia è corrisposto un crollo verticale delle nascite, che allarma non soltanto l’Europa ma in particolare l’Italia, che registra da anni il numero più basso nell’intera Unione Europea.
Se prima della crisi economica del 2008 (l’anno zero percentuale delle nascite insieme al 2006) i nuovi nati nel nostro Paese erano stati 576.659, nel 2015 si era già scesi alla cifra di 485.780, che aveva segnato una caduta pari al -2,7%. Nulla però in confronto all’ultimo dato disponibile, quello appunto registrato in epoca Covid: con sole 404mila nascite, nel 2020 in Italia si è arrivati così a toccare un allarmante -5,8%, il dato più basso di sempre dall’unità nazionale.
Questo «inverno delle nascite» fotografa una progressiva tendenza al ribasso, un «inverno sempre più rigido», come lo ha definito lo stesso Papa Francesco durante gli Stati generali della natalità lo scorso marzo. Un tema che dunque non si fa solo «urgente», ma che diviene «basilare» per invertire la tendenza e rimettere in moto la vita in Italia, altrimenti destinata a non conoscere un vero e proprio ricambio generazionale.
A rilanciare oggi l’allarme e a sensibilizzare sul tema è il mondo dell’associazionismo, e in particolare Impresa per la Vita, l’associazione della dottoressa Donatella Possemato nata proprio nell’«inverno» 2020 con lo scopo di raccontare la de-natalità, che si occupa attivamente di monitorare il calo nascite che affligge il nostro Paese, grazie anche all’osservatorio di medicina della Casa di Cura Santa Famiglia di Roma, l’unica clinica monospecialistica di ostetricia e ginecologia in Italia ad essere anche nel Servizio Sanitario Nazionale. Per questo motivo, oggi Possemato ha parlato dell’inverno demografico al Salone della Giustizia. Tema: Il diritto di venire al mondo. Denatalità: strategie per il futuro.
«Proprio partendo da questo punto di osservazione privilegiato, è nato il bisogno di impegnarci attivamente per offrire un contributo concreto e innovativo alle famiglie», afferma Possemato, commentando i numeri allarmanti del 2020. «Per invertire il trend, bisogna partire dai giovani, non dobbiamo mai dimenticarlo. Per questo, la nostra Associazione è impegnata ogni giorno a promuovere campagne informative ed educazionali nel mondo degli adolescenti, affinché ci sia un recupero del naturale istinto alla procreazione che passa anche, e soprattutto, attraverso la sfera della salute».
Un altro aspetto direttamente collegato ai giovani e all’«inverno delle nascite» è quello relativo ai disturbi del Comportamento Alimentare, che rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria negli adolescenti: nell’ultimo anno, i casi di disturbi alimentari sono aumentati in media del 30% rispetto all’anno precedente, con un drammatico crollo dell’età di esordio dei primi segnali (8-14 anni) e un incremento delle diagnosi, soprattutto l’anoressia nervosa.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia a essere affetto da disordini alimentari è il 3,3% della popolazione generale: sia l’anoressia – seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, nella fascia d’età dai 12 ai 18 anni – che la bulimia non sono più patologie che interessano quasi esclusivamente bambine e ragazze.
A questi si aggiungono i disturbi del comportamento alimentare meno discussi, ma non per questo meno gravi, come la drunkoressia (ridurre la quantità di cibo assunto per poter aumentare l’assunzione di alcol senza aumentare il peso corporeo). Tutto questo ha un’incidenza diretta e negativa sul progredire del tasso d’infertilità. «Passare dall’inverno alla primavera si può: ma occorre agire sia nel settore sanitario, sia in quello finanziario e infine culturale con campagne mediatiche di informazione a livello nazionale. A tal fine, intendiamo aprire un dialogo con il Governo, le Istituzioni, le Regioni e le Autorità preposte attraverso la creazione di tavoli di lavoro intraministeriale», conclude Possemato. Intanto, il progetto di Impresa per la Vita ha già trovato il plauso della Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti, la cui proposta di legge Family Act mira a riorganizzare il sistema dei sostegni economici alle famiglie con figli, rafforzare il sistema dei congedi di maternità e genitoriali, e ampliare l’offerta di servizi socio-educativi di qualità e accessibili a tutti.
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