Grazie ad un budget supplementare di 50 milioni di euro già recuperati il 45 percento dei ricoveri e il 44 percento delle prestazioni ambulatoriali arretrate. A settembre al via la fase pilota del nuovo sistema per mammografie e visite cardiologiche
Abbattere le liste d’attesa entro la fine di dicembre e riportare la sanità piemontese alla situazione pre-pandemica del 2019. Con questo obiettivo la giunta Cirio di Regione Piemonte sta lavorando da mesi con investimenti e nuove strategie, ma soprattutto con una vera rivoluzione del sistema di presa in carico delle prescrizioni di primo accesso che partirà entro il prossimo mese di settembre.
La novità riguarda due prestazioni che daranno il via alla fase pilota: la mammografia e la visita cardiologica per le quali, una volta contattato il Cup, qualora non fossero ancora aperte le agende, non sarà più necessario richiamare, ma sarà il sistema stesso ad avvisare il paziente, comunicandogli, non appena disponibile la data, il luogo e l’ora dell’appuntamento tramite sms o via e-mail, come tra l’altro già avviene per i vaccini. Un cambio di passo che sarà possibile grazie anche ad uno stanziamento di 3 milioni di euro investiti per gestire la fase pandemica e che ha poi permesso di ampliare lo spazio di caricamento delle agende per gli appuntamenti delle aziende sanitarie, compresi i privati accreditati, incrementare i call center fino ad arrivare a 4 milioni di chiamate processabili all’anno (attualmente sono gestite 85 mila chiamate a settimana).
La sfida è partita lo scorso 29 gennaio quando è stato approvato il piano di recupero delle liste d’attesa a cui è stato destinato un budget supplementare di 50 milioni di euro. Entrato in vigore nel mese di marzo, il piano straordinario ha permesso di recuperare a fine giugno il 45 percento dei ricoveri e il 44 percento delle visite e delle prestazioni ambulatoriali arretrate, quando l’obiettivo fissato era del 30 percento.
Un traguardo che porta la firma dell’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e del Presidente Alberto Cirio che hanno creduto in un progetto ad ampio raggio con rimodulazione dei piani aziendali, riparto dei fondi alle Asl per l’incremento delle attività, integrazione tra agende pubbliche e private, incremento degli operatori call center del centro unico di prenotazione, ottimizzazione della presa in carico delle prescrizioni, efficientamento delle sale operatorie, monitoraggio settimanale degli obiettivi.
Il dato che balza subito agli occhi guardando le statistiche riguarda gli screening oncologici: sono stati 212.500 nei primi sei mesi del 2022, ovvero il 98 percento di quelli eseguiti nel 2019, di cui 86 mila al seno, 77 mila all’utero, 49 mila al colon retto. Anche i ricoveri sono aumentati, in particolare nel periodo marzo- maggio sono stati 14 mila in più, mentre le visite e le prestazioni ambulatoriali sono state 92 mila in più.
Tempi di attesa: si punta a migliorare la media del 2018
Anche per i tempi di attesa – da sempre nota dolente della sanità italiana – i dati dei primi sei mesi del 2022 sono incoraggianti: la media è di 38 giorni, in linea con il 2018, ma per alcune prestazioni è già inferiore di sette giorni e per altre si lavora per raggiungere uno scostamento in media inferiore di 10 giorni.
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