Esposito è ordinaria di pediatria all’Università di Parma e presidente di Waidid, contro le malattie infettive. Selezionata da Oms per un gruppo dedicato alla scuola e uno alla sindrome infiammatoria multisistemica che colpisce alcuni bambini con Covid
Un’italiana scelta dall’Organizzazione mondiale della Sanità per prendere parte ai gruppi di lavoro che studiano il rapporto tra Covid-19 e bambini. Il nome è quello della professoressa Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria all’università di Parma e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid). Selezionata come esperta in due dei sei gruppi del Maternal, Neonatal, Child and Adolescent Health (Mncah) Research Network. Il primo orientato sulle scuole e il secondo sull’esame della sindrome infiammatoria multisistemica che colpisce i più piccoli contagiati dal virus.
La specialista, raggiunta da Sanità Informazione, ha spiegato lo scopo dei gruppi di lavoro a cui prenderà parte e la soddisfazione per il suo coinvolgimento come pediatra e infettivologa. «Il tema scuole è ovviamente un tema molto caldo che l’Oms aveva già affrontato con il report sulle mascherine, nel quale ero stata coinvolta come revisore», ha detto. «Quello che stiamo valutando qui è l’effetto delle misure e della riapertura delle scuole nelle diverse realtà mondiali. Tenendo conto del fatto che, quando si parla di Oms, ci si riferisce a Paesi simili a noi, in Europa e in America, ma anche a Paesi con reddito medio-basso, in Asia e in Africa».
Molta attenzione «dovrà essere dedicata alle diversità legate alle caratteristiche del singolo luogo preso in esame», nella manifestazione e diffusione dell’epidemia e nell’andamento attuale. «Sono molto contenta – ha confermato la pediatra – perché nel gruppo “Scuole” posso seguire una problematica sociale enorme», con attenzione specifica sulle modalità di «contenimento dei focolai infettivi». «Spero di poter dare un contributo con idee innovative, che superino quella che è la tematica del semplice medico scolastico, che è stata riproposta in questi giorni», ha aggiunto.
La direzione presa dall’Italia, ha detto, «è sicuramente quella giusta». Mascherine, distanziamento e igiene costante terranno gli studenti lontani dai rischi. «Ma con l’avvinarsi della stagione invernale, sarà essenziale mantenere altissima la modalità di controllo», per l’esperta.
Il secondo gruppo che ospiterà Esposito si concentra sulla sindrome infiammatoria multisistemica da Covid che colpisce i bambini e che era stata associata, nei primi tempi della pandemia, alla sindrome di Kawasaki. «Qui l’obiettivo è quello di armonizzare le modalità di diagnosi – ha spiegato la professoressa -: ce ne sono di molto diverse nei vari Paesi coinvolti da Oms».
«Si dovrà capire se c’è una componente genetica e quali sono i fattori di rischio. Le caratteristiche di questa forma infiammatoria che vede oggi, in vari studi, una prevalenza variabile, con sintomi gastrointestinali, neurologici, cardiaci, renali, respiratori. Quindi fare una fotografia, con i nuovi casi di Covid ad alta complessità che si verificheranno e poi definire le linee guida di trattamento e quella che è l’evoluzione clinica», spiega Esposito.
Il confronto tra Paesi diversi sarà anche qui essenziale. Sia per lo studio dell’approccio terapeutico, che possa confrontare le esperienze di tutti, sia per la costruzione di un unico piano multiforme per trattare questi casi più gravi. «I casi più gravi sono una nicchia contenuta, ma sono una materia che mi interessa molto come studiosa. Consultare i colleghi di altri Paesi sarà la chiave per valutare le cure più efficaci», ha concluso l’esperta.
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