Salute 5 Dicembre 2023 19:21

L’oblio oncologico è legge, dal Senato voto unanime

Il Senato ha dato il via libera all’unanimità, con 139 voti. Perrone (AIOM): “I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare”

L’oblio oncologico è legge, dal Senato voto unanime

Il Senato ha dato il via libera all’unanimità, con 139 voti, al ddl che introduce ‘disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche‘, già approvato dalla Camera. Tanti gli interventi in Aula dei senatori con toni sentiti, visto il tema, con la consapevolezza bipartisan di fare un passo avanti per i diritti dei malati di tumore e di chi guarisce e potrà guardare con più diritti al futuro.

Il plauso di Aiom

“L’approvazione della legge sul diritto all’oblio oncologico pone l’Italia all’avanguardia in Europa. Si tratta di una battaglia di civiltà che segna la fine di troppe discriminazioni subite finora dai cittadini guariti dal cancro. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo importante risultato”, commentano l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e Fondazione AIOM, plaudendo alla decisione del Senato di approvare all’unanimità e senza modifiche il testo che ha già ricevuto l’ok della Camera dei Deputati lo scorso luglio.

La legge tutela rapporti con banche e assicurazioni

“I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare – afferma Francesco Perrone, Presidente AIOM -. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo. La Legge approvata anche al Senato prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni. La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione. È, pertanto, una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema”.

Un riconoscimento al ruolo delle associazioni

“Con l’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico – dice il presidente FAVO, la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia) Francesco De Lorenzo -, finalmente vengono cancellati per legge lo stigma cancro = morte e lo stigma cancro = malattia incurabile e inguaribile, purtroppo ancora ben radicati nel comune sentire. I guariti dal cancro non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare – prosegue De Lorenzo -. La legge riconosce anche formalmente il ruolo ed il coinvolgimento attivo delle associazioni di pazienti oncologici dalla promozione alla stesura della legge che attribuisce alle Reti associative e alle associazioni di secondo livello iscritte al RUNTS il ruolo centrale di consulenza nella fase attuativa della legge: è un passo molto importante, perché sono le Associazioni di pazienti e di volontariato il vero motore di questo cambiamento culturale”.

In attesa dei decreti

“La legge approvata dal Parlamento italiano è un modello da imitare anche per tutti gli altri Paesi europei poiché non si limita a garantire il diritto all’oblio, ma tutela i guariti da ogni forma di discriminazione o disparità di trattamento rispetto alle persone sane, al fine di assicurare che alla guarigione clinica della persona corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di eguaglianza rispetto al resto della popolazione – afferma Elisabetta Iannelli, segretario generale FAVO -. Fatta la legge, siano presto emanati i decreti attuativi. L’attenzione si sposta sul Governo ed in particolare sui Ministeri della Salute, della Giustizia e del Lavoro, che in tempi brevi (60 gg dall’entrata in vigore della legge) dovranno dare attuazione alla legge emanando i decreti che individueranno specificatamente l’elenco delle patologie oncologiche da considerarsi guarite in termini inferiori ai 10 o 5 anni previsti dalla legge. La Favo monitorerà l’attuazione della legge e darà il proprio contributo consulenziale alle istituzioni come previsto dalle norme”.

Una legge di civiltà

È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica. “Siamo pronti a collaborare con le Istituzioni per definire le tabelle e rendere subito operativa nei dettagli la nuova norma – spiegano Saverio Cinieri (Presidente Fondazione AIOM) e Giordano Beretta (Past President Fondazione AIOM) -. Siamo finalmente arrivati alla definizione di una Legge etica, di una Legge di civiltà che migliora il reinserimento nella vita attiva dei cittadini che hanno superato la patologia oncologica. Sono 3,6 milioni le persone che in Italia vivono con una diagnosi di cancro e circa un milione deve essere considerato guarito. È indispensabile permettere ai pazienti, soprattutto ai più giovani, di godere di una vita libera e completa dopo la fine delle cure. Nel febbraio 2022 la Commissione Europea, nell’ambito del Piano Oncologico Europeo, ha auspicato che tutti gli Stati membri si dotino di una legge sul ‘Diritto all’Oblio Oncologico’ entro il 2025. Negli ultimi due anni, Fondazione AIOM ha lanciato una campagna informativa importante ed efficace, #iononsonoilmiotumore. Con la nostra petizione on line abbiamo raccolto oltre 108mila firme. È stata una battaglia molto importante, che ha contribuito a raggiungere questo importante risultato”.

 

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