Salute 13 Luglio 2022 15:41

Long Covid, boom di pazienti alla ricerca di terapie costose e dubbie

Un’inchiesta condotta dal The British Medical Journal e da ITV News ha fatto luce su un fenomeno molto preoccupante: la migrazione di migliaia di pazienti con Long Covid verso paesi che offrono trattamenti costosi e molto probabilmente inutili

Long Covid, boom di pazienti alla ricerca di terapie costose e dubbie

Migliaia di persone in tutto il mondo alle prese con i sintomi debilitanti del Long Covid fanno le valige e partono per andare alla ricerca di trattamenti costosi e dubbi, cioè non provati scientificamente. Le offerte sul mercato sono tante e non tutte in buona fede. Si va dal «lavaggio del sangue», la cosiddetta aferesi, ovvero un trattamento di filtraggio del sangue normalmente utilizzato per i pazienti con disturbi lipidici che non hanno risposto ai farmaci, alla terapia anticoagulante. A lanciare l’allarme è stata un’inchiesta condotta dal The British Medical Journal e da ITV News.

Un fenomeno preoccupante scaturito dall’emergenza Long Covid

L’indagine rivela che moltissimi pazienti si recano in cliniche private a Cipro, in Germania e in Svizzera per accedere all’aferesi con il solo scopo di contrastare gli effetti gravi del Long Covid. Ad oggi il «lavaggio de sangue» è un trattamento senza alcuna evidenza scientifica con costi spesso esorbitanti, sui 50mila euro. La sua popolarità viene considerata dagli scienziati un fenomeno preoccupante. ITV News ha visitato una clinica privata a Cipro e ha parlato con il suo co-fondatore Marcus Klotz e diversi pazienti. Il rapporto completo dell’editore scientifico di ITV News, Deborah Cohen, andrà in onda oggi su ITV Evening News  e ITV News at Ten.

Fino al 20% dei pazienti continua a soffrire dopo 2 mesi dall’infezione

Questa migrazione problematica nasce dal fatto che ancora non esiste una soluzione efficace o un percorso terapeutico concordato a livello internazionale per la sindrome da Long Covid. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che tra il 10% e il 20% dei pazienti soffre di sintomi per almeno due mesi dopo un’infezione acuta da Covid-19. Secondo gli ultimi dati ufficiali, al primo maggio c’erano quasi due milioni di persone nel Regno Unito che dichiaravano di soffrirne, con sintomi che vanno dall’affaticamento, alla debolezza muscolare, alle difficoltà respiratorie e del sonno, problemi di memoria, ansia o depressione, dolori al petto e perdita dell’olfatto o del gusto.

Contro il Long Covid non c’è alcun trattamento ufficiale condiviso

Attualmente, non esiste un percorso terapeutico concordato a livello internazionale per la condizione. L’aferesi prevede l’inserimento di aghi in ciascun braccio e il passaggio del sangue su un filtro, separando i globuli rossi dal plasma. Il plasma viene filtrato prima di essere ricombinato con i globuli rossi e restituito al corpo attraverso una vena diversa. L’indagine giornalistica racconta storie di persone che hanno provato il trattamento.

La storia della psichiatra con Long Covid in una clinica a Cipro

Gitte Boumeester, una psichiatra tirocinante ad Almelo, nei Paesi Bassi,  dopo aver contratto il virus, ha sviluppato gravi sintomi. È stata costretta a lasciare il lavoro nel novembre 2021, dopo due tentativi di rientro falliti. Boumeester ha appreso del trattamento di «lavaggio del sangue» da un gruppo di Facebook per pazienti Covid. Dopo aver visitato il Long Covid Center di Cipro per ricevere il trattamento, al costo di circa 50mila euro, è tornata a casa senza essere migliorata. Ha ricevuto sei cicli di aferesi, oltre a nove cicli di ossigenoterapia iperbarica e una flebo di vitamine per via endovenosa presso la clinica privata di Poseidonia, accanto al Centro.

Alla paziente è stato prescritto anche un farmaco «bocciato» dall’Oms

A Boumeester è stato chiesto di firmare un modulo di consenso al Long Covid Center prima di sottoporsi ad aferesi, che avvocati e medici hanno descritto come inadeguato. Le è stato anche consigliato di acquistare l’idrossiclorochina come pacchetto di trattamento precoce nel caso fosse stata reinfettata da Covid-19, nonostante una revisione pubblicata su Cochrane pubblicata nel marzo 2021 abbia concluso che è «improbabile» che il farmaco abbia un beneficio nella prevenzione di Covid-19.

Le cliniche respingono le accuse e assicurano la massima correttezza

Marcus Klotz, co-fondatore del Long Covid Center, ha dichiarato a The British Medical Journal: «Noi come clinica non facciamo pubblicità né promuoviamo. Accettiamo pazienti che hanno problemi di microcircolazione e vogliono essere trattati con l’aferesi. Se un paziente ha bisogno di una prescrizione, viene valutata individualmente dal nostro medico o il paziente viene indirizzato ad altri medici specializzati ove necessario». Un portavoce della clinica Poseidonia ha affermato che tutti i trattamenti offerti sono «sempre basati su valutazioni mediche e cliniche da parte dei nostri medici e nutrizionisti clinici, diagnosi tramite esami del sangue con follow-up di laboratorio come da buona pratica medica».

Scienziati chiedono prove dell’efficacia dell’aferesi contro il Long Covid

Nel febbraio dello scorso anno, la dottoressa Beate Jaeger, un medico di medicina interna, ha iniziato a curare pazienti Covid con aferesi nella sua clinica di Mulheim, in Germania, dopo aver letto i rapporti secondo cui il Covid causa problemi con la coagulazione del sangue. Ha riferito al British Medical Journal di aver curato migliaia di persone nella sua clinica e molte con successo. Mentre alcuni medici e ricercatori ritengono che l’aferesi e i farmaci anticoagulanti possano essere trattamenti promettenti per il Long Covid, altri temono che i pazienti disperati stiano spendendo somme ingenti per trattamenti invasivi e non provati.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Long Covid: più vicini a un test del sangue per la diagnosi
I pazienti con Long Covid presentano chiare differenze nella funzione immunitaria e ormonale rispetto alle persone senza sindrome post-infezione. Questo significa che nel plasma potrebbero esserci molecole specifiche in grado di aiutarci a identificare coloro che hanno il Long Covid da chi no
Long Covid: il rischio aumenta quanto più a lungo dura l’infezione
Anche la durata dell'infezione è un importante fattore predittivo del Long Covid, responsabile della persistenza dei sintomi anche dopo settimane e mesi dalla fine della malattia. A dimostrarlo è uno studio italiano
di V.A.
Long Covid: scoperto meccanismo autoimmune dietro complicanze cardiache
Nella metà dei casi, i pazienti ricoverati per Covid-19 con conseguente danno cardiaco soffrono di complicanze al cuore per diversi mesi dopo le dimissioni. Un gruppo di ricercatori Humanitas ha studiato il meccanismo all’origine del fenomeno: una reazione autoimmune che potrebbe spiegare la varietà delle manifestazioni - anche non cardiache – del Long Covid. I risultati pubblicati su Circulation.
Long Covid, per chi è vaccinato non è peggio di un’influenza
C'è un nuovo buon motivo per vaccinarsi contro Covid-19. Tra coloro che si sono sottoposti alle iniezioni, infatti, le possibili sequele dell'infezione sarebbero quasi identiche a quelle di una comune influenza. O almeno è questo quanto emerso da uno studio condotto a Queensland (Australia), che ha vaccinato il 90 per cento della popolazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...